Quasi novemila imprese (8.606, per la precisione), un numero che corrisponde al 18 per cento di tutte le aziende sparse sul territorio pontino. Sono sufficienti due dati per percepire quanto l’artigianato a Latina e provincia sia un settore trainante, un settore che nel 2023 ha superato i 9 punti percentuali (9,4%) nella suddivisione della torta regionale e che ha fatto registrare oltre 17 mila addetti (17.515 tra donne e uomini9. Sebbene anche questo settore abbia subito i duri colpi inferti dalla pandemia – non a caso a fine 2019 le imprese pontine erano 8.887, scese a 8856 nel 2020 e a 8716 nel 2021 (meno 152 nel biennio pandemico) – dal 2022 si è registrata una lieve ripresa con una 33 aziende in più. 8621 nel 2022 con 33 aziende sì è registrata una lieve inversione di tendenza. Passando ad analizzare l’articolazione del settore, notiamo che alla fine dello scorso anno le imprese delle costruzioni hanno rappresentato il 35,5% del totale (circa 3200), seguite dall’industria manifatturiera con il 16% delle realtà (1.588 unità). Le imprese artigiane che hanno offerto servizi alla persona (come parrucchieri, estetiste e barbieri) sono state 1.503, il 15,1% del comparto. Mentre le attività commerciali (prevalentemente officine meccaniche) hanno assorbito una quota del 6,7% (671 unità). Chiudono la classifica i trasporti e la ristorazione (pasticcerie e gelaterie, con una quota entrambi intorno al 4%). Dietro questi numeri si nascondono piccole e medie realtà, ma grandi eccellenze, come la Chocolart di Itri o la falegnameria Devoto Design di Cisterna, aperta da anni da un giovane artigiano in uno scantinato, che oggi occupa più di trenta dipendenti, solo per citarne alcune. “Un artigianato silenzioso, dinamico – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – che affonda le radici nel passato e che ha saputo rinnovarsi coniugando tradizione e specificità territoriali”. Un artigianato sviscerato con testimonianze e interventi durante il convegno “Latina Artigiana, l’artigianato tra le persone”, organizzato dal sindacato UIL di via Carlo Romagnoli, che ha visto la presenza di giovani come Nicolò De Simoni (Master Libera Università del Cinema di Roma) e di esponenti delle istituzioni comunali e regionali delle attività produttive, del direttore della Cna di Latina, Antonello Testa, del presidente della camera di Commercio di Frosinone e Latina Giovanni Acampora, dell’Assessore attività produttive del comune di Latina Antonio Cosentino, ma anche Istituti scolastici come il Mattei di Latina e il Teodoro Rossi di Priverno. Tutti concordi nel ritenere questo settore strategico per lo sviluppo economico e sociale della provincia. Ma come? La Uil ha le idee chiare. “Pensiamo alla realizzazione di una cittadella dell’artigianato da realizzare in uno o più dei tanti siti industriali dismessi – sottolinea il segretario Garullo – L’obiettivo è sviluppare le filiere produttive mettendo a fattor comune competenze e attrezzature, specie queste ultime non sempre alla portata di tutti gli artigiani proprio per la dimensionalità spesso contenuta”. Ma sempre in una ottica di sviluppo futuro il sindacato vuole coinvolgere le scuole – presenti al convegno con lavori eseguiti dai piccoli delle elementari e dai più gradi degli istituti – attraverso la creazione di tavoli che mettano in comunicazione gli studenti, futuri artigiani, con le parti datoriali e la camera di commercio per sviluppare programmi di orientamento che contengano elementi di sicurezza sul lavoro, nuove tecnologie e intelligenza artificiale. “L’’artigianato è una ricchezza – ha detto Mauro Sasso, responsabile nazionale artigianato della Uil – E’ un settore che unisce indissolubilmente professionalità e territorio, incentivarlo, farlo crescere lavorando anche attraverso la bilateralità per potenziare la sicurezza sul lavoro è il nostro impegno quotidiano”. “La bilateralità – ha concluso Alberto Civica, Segretario generale della Uil del Lazio – è uno strumento in grado di sostenere aziende e lavoratori. E’ un sistema che supporta il rilancio e lo sviluppo di un comparto prezioso per l’economia regionale e più in generale per l’economia del sistema paese”.