“Il Club 27”, sabato la presentazione del libro di Giovanni Greco

Cos’è il club 27? Il ristretto gruppo di artiste e artisti morti a ventisette anni, i più venerati del mondo occidentale

Al Teatro Villa Pamphilj di Roma, sabato 11 gennaio, alle ore 11.30, Giovanni Greco presenta il suo libro “Il Club 27” edito da Ponte alle Grazie.

Cos’è il club 27? Il ristretto gruppo di artiste e artisti morti a ventisette anni, i più venerati del mondo occidentale – Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse…

Morire «assieme» a loro» è il miraggio dell’anonima e indimenticabile adolescente protagonista di questo romanzo folgorante: imprigionata in un corpo che odia, posseduta da comportamenti estremi e disfunzionali, la morte a ventisette diventa per lei una paradossale garanzia di senso esistenziale, di appartenenza a un’eletta comunità di persone geniali, vissute con assoluta intensità.

E questo non solo perché, oggi come al tempo del mito, muor giovane colui ch’al cielo è caro: ma perché imitarli, imitare la loro umanità viscerale e le esperienze estreme a base di alcol, droghe e sesso, equivale a un martirio laico, a un percorso assurdo di liberazione.

Ma la vita avrà in serbo altro per lei, e al lettore non resta che seguirla mentre gira il mondo in un crescendo di incontri tragici, scolpendo sulla pelle viva i segni della sua ricerca, fino a quando il destino la riporterà a casa, nel luogo di partenza, e al finale, che non è come sembra.

Il club 27 è una lancinante, audace, divertente, imprevedibile parabola sul non poter essere ciò che si è. È una canzone d’amore, speranza e riscatto per un’intera generazione giovane, fragile e contraddittoria in cerca di miti e del proprio posto nel mondo.

Giovanni Greco, dottore di ricerca in Filologia e storia del mondo antico, specializzato in regia presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra, è regista, attore, traduttore. Il suo romanzo d’esordio, Malacrianza (Nutrimenti, 2012), ha vinto il Premio Calvino ed è stato finalista allo Strega e al Viareggio. Sono poi seguiti L’ultima madre (Nutrimenti, 2014) e L’evidenza (Castelvecchi, 2019) e, per Ponte alle Grazie, Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi (2022). Autore di numerosi testi e regie teatrali in Italia e all’estero, insegna all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica «Silvio D’Amico».

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