Crisi energetica, i candidati Recchia e Sortino: “Le spese militari aggravano le difficoltà economiche”  

I due esponenti di Italia Sovrana e Popolare riflettono sugli avvenimenti che interessano maggiormente l’Italia e l’Europa in questi giorni

Maurizio Recchia candidato di ITALIA SOVRANA E POPOLARE alle elezioni Politiche del 25 settembre prossimo che concorre nel collegio Uninominale Terracina-Cassino, e Salvatore Sortino che concorre nel collegio Plurinominale Lazio 2 comprendente le Provincie di Latina e Frosinone, riflettono sugli avvenimenti che interessano maggiormente l’Italia e l’Europa in questi giorni. Il riferimento è esplicitamente rivolto alla Guerra in Ucraina che rischia di allargarsi ulteriormente sotto la pressione dei Paesi Baltici e a causa di nuovi invii di armi da parte della Germania e del Governo Italiano, che continua ad aumentare le spese militari infischiandosene del fatto che invece dovrebbe occuparsi soltanto dell’ordinaria amministrazione essendo dimissionario, mettendo in essere provvedimenti contrari alla nostra Costituzione che   all’art.11 recita che l’Italia ripudia la guerra.

A rendere più rovente la situazione è arrivata nei giorni scorsi la risposta allucinata del nuovo Primo Ministro del Regno Unito Liz Truss che, sollecitata da un giornalista televisivo inglese, ha dichiarato senza battere ciglio che qualora ci fossero le condizioni in cui si dovesse decidere di sganciare la bomba atomica o meno lei sarebbe pronta farlo ritenendolo un suo dovere. Recchia e Sortino intravedono la possibilità niente affatto remota dello scoppio della terza guerra mondiale e chiedono ai cittadini di votare in massa ITALIA SOVRANA E POPOLARE, per bloccare sia le sanzioni contro la Russia che l’invio delle armi in Ucraina. Questa follia bellicista, dicono, fomentata dalle direttive della NATO, impoverisce i Paesi dell’Unione Europea attraverso il drenaggio delle risorse economiche dagli investimenti infrastrutturali verso le spese militari e contribuisce ad acuire la crisi energetica già oltremodo dirompente a causa delle speculazioni finanziarie della borsa di Amsterdam che incidono pesantemente sulle bollette dei cittadini e soprattutto delle piccole e medie imprese. Il risultato finale sarà che molte di queste, a breve dovranno chiudere per fallimento, con conseguenti licenziamenti collettivi. Si stima infatti la chiusura di circa 120.000 aziende tra ottobre e novembre.

I due candidati fanno notare che le scellerate scelte di Draghi e dei suoi alleati, dal PD a Forza Italia, a Lega e Cinque Stelle che hanno votato tutti tali provvedimenti, hanno goduto dell’appoggio incondizionato anche da parte di Fratelli d’Italia che solo in teoria si attestava all’opposizione. Questo dimostra che ci troviamo di fatto di fronte a un partito unico soggetto ai diktat della NATO. Le parole accorate di Recchia e Sortino fanno appello agli elettori affinché non pensino che le bombe e le morti riguardino soltanto militari e civili russi e ucraini. Se ragioniamo sempre con i concetti di “noi e loro” ritenendoci noi al sicuro vista la distanza geografica che ci separa dall’attuale scenario di guerra corriamo un rischio elevatissimo. Se non cambiamo la posizione dell’Italia da Paese belligerante a Paese neutrale e di mediazione in grado di favorire accordi internazionali di pace, presto quel “loro” potremmo diventare “noi”. E a quel punto sarebbe troppo tardi.

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