Ci risiamo. L’ennesimo atto di violenza tra giovani che ha visto la vile aggressione a un ragazzo intervenuto in difesa delle coetanee ci ha scosso profondamente come comunità. E stavolta non possiamo più attendere e pazientare. Come madre, insegnante e consigliera comunale esprimo una netta condanna nei confronti dei recenti episodi di bullismo che hanno coinvolto giovanissime e giovanissimi nella nostra Latina. Mi associo a quanto espresso dall’on. Giovanna Miele della Lega sull’utilizzo capillare delle forze dell’ordine, come sostengo quanto espresso dai due rappresentanti della Lega Giovani, Marco Pietrandrea e Aurora Attampato, che questi episodi di violenza tra giovani preoccupano e devono far riflettere, specie se hanno a che fare, come sembra in questo caso, con ambienti della criminalità locale. È chiaro che questa non può essere la normalità per un giovane che si apre al mondo, che deve essere libero e sicuro di esprimersi nella sua città, ma non mi fermo qui, esprimendo dure parole di condanna, perché è necessario essere propositivi ed energici seppure si rischia l’impopolarità per la sweet revolution che ho in mente di attuare.
Lo dichiara in una nota Pina Cochi, consigliere comunale Lega del Comune di Latina
Infatti, rilancio dicendo che resto sempre più convinta sull’operare congiuntamente non soltanto con le vittime ma anche con gli aggressori per prevenire questi fenomeni, perché è impossibile che possa esserci un ulteriore spiegamento di forze dell’ordine o di tutela dei genitori rivolto a contenere queste forme di violenza, magari presidiando i luoghi di aggregazione dei ragazzi. È un dispendio di energie e di risorse che non potrebbe portare a risultati concreti e tangibili.
È necessario agire immediatamente mettendo in rete tutti gli attori sociali. Come? Con un incontro tra insegnanti, famiglie e giovani stilando una serie di iniziative, per migliorare le relazioni tra ragazzi e per seminare il sentimento di generazioni migliori a Latina. Ma il mio intento va oltre, perché è necessario che siano presenti tutte le parti, anche eventualmente i cosiddetti bulli e ragazzi violenti e provocatori, perché sono principalmente vittime della loro violenza e di come essa è maturata in ambienti non certo favorevoli per la crescita sana di un individuo. L’azione di recuperare un ‘bullo e violento’ perché siamo una società che crede fortemente nei valori: così, vorrei offrire anche ai giovani che confondono la violenza fisica con il confronto civile possano avere un’opportunità per redimersi, per comprendere appieno gli errori commessi e per capire che nel nome di una buona integrazione è necessario il dialogo. Come la persona offesa anche il ‘bullo’ appartiene a questa città, a questa comunità, possiede meno strumenti per farsi strada nella vita integrandosi e quindi va recuperato. Con tutto il partito della Lega mi impegno a organizzare entro il mese di ottobre un confronto aperto tra i giovani, i genitori e gli insegnanti, affinché questa nostra città possa trasformarsi in un modello di civiltà, socialità e fratellanza. Il punto di partenza è il nuovo Patto Educativo Permanente, col Comune di Latina protagonista in questo tema, attuando una serie di strategie concrete per la promozione di azioni coordinate volte a ridurre i tempi di intervento e rafforzare la risposta alle esigenze degli adolescenti, in un’ottica di prevenzione e di educazione di prossimità.