Valletta (Lega): “Impianti a biogas e biometano, finalmente Latina è uscita del letargo”

"Sì alle energie rinnovabili ma con regole, vincoli e prescrizioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica"

“Latina finalmente si muove in direzione della tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Dopo anni di silenzio e nessuna presa di posizione, ora l’attuale Amministrazione comunale ha deciso di fare ciò che in altri comuni della provincia pontina e d’Italia è stato fatto da anni: dotarsi di un regolamento che disciplini la realizzazione e il funzionamento sul territorio di impianti a biogas, biomasse, biometano e di qualsiasi struttura di trattamento di rifiuti e produzione di energia. Ringrazio i presidenti di commissione Urbanistica e Ambiente, rispettivamente Roberto Belvisi e Alessandro Porzi, per la sensibilità dimostrata nell’accogliere una battaglia che da anni porto avanti a tutela del nostro territorio e delle generazioni future. Particolare riconoscenza va all’assessore Annalisa Muzio, che ha prontamente offerto la sua disponibilità a riprendere la bozza di regolamento già stilata all’epoca della Giunta Di Giorgi e discussa ben nove volte in commissione, per revisionarla, aggiornarla alla normativa vigente e portarla in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva”.  

Così il consigliere comunale e capogruppo della Lega Vincenzo Valletta, dopo la seduta congiunta delle commissioni Urbanistica e Ambiente con all’ordine del giorno la realizzazione dell’impianto a biometano in località Borgo Carso.

“L’obiettivo del regolamento è fissare regole ben precise, prescrizioni e vincoli, garantendo la libera impresa ma al contempo tutelando gli interessi della collettività. Tale regolamentazione servirà ad individuare le zone da preservare e quelle idonee ad ospitare simili impianti, fornirà indicazioni sulla distanza dalle abitazioni, dalle scuole, dai centri d’aggregazione e dai campi agricoli e imporrà limiti da rispettare in ordine alla viabilità dei territori; infine garantirà all’Amministrazione comunale uno strumento per valutare compiutamente ogni singola richiesta autorizzativa, in funzione della grandezza dell’impianto, del prodotto che verrà utilizzato per alimentare il digestore per la produzione di energia, della qualità e provenienza di tale prodotto, della destinazione degli scarti di lavorazione e così via. Nessuno vuole demonizzare simili strutture, tantomeno ostacolare l’attività imprenditoriale, ma ritengo che tali impianti debbano essere localizzati in aree idonee, senza danneggiare i cittadini e la loro proprietà privata, che rischia di essere pesantemente svalutata. Servono regole certe e controlli costanti per verificarne il rispetto, ma prima di tutto occorre una pianificazione sull’argomento che fino ad oggi non è stato mai realizzata, tantomeno presa in considerazione. Recuperiamo il tempo perso e andiamo avanti, a salvaguardia dell’ambiente, della salute dei cittadini e dell’intero comparto agricolo”. 

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