Traffico illecito di rifiuti, sequestro da 6 milioni di euro per una società

Secondo l'accusa, avrebbe conseguito profitti derivanti dal traffico illecito di rifiuti nel suo interesse o vantaggio dei suoi dirigenti

Una misura cautelare di sequestro, disposta dalla Procura della Repubblica di Roma, è stata eseguita questa mattina da personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza nei confronti di una società pontina. Secondo l’accusa, avrebbe conseguito profitti illeciti derivanti dal traffico illecito di rifiuti commesso nel suo interesse o vantaggio dai dirigenti della stessa.

L’operazione costituisce l’esito di un’articolata e complessa attività investigativa svolta su delega della D.D.A. di Roma riguardante una società che, in violazione della normativa in materia ambientale, riceveva e gestiva illecitamente, ovvero in assenza della prescritta documentazione di legge, ingenti quantitativi di rifiuti speciali e urbani, pericolosi e non pericolosi, provenienti da privati, società e/o imprese individuali prive dell’iscrizione all’Albo dei gestori ambientali, raccolti e trasportati in violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti.

Al fine di distinguere i proventi legalmente conseguiti dalla società oggetto di indagine, da quelli, al contrario, frutto del traffico illecito e celati attraverso artificiose annotazioni contabili, si è reso necessario un minuzioso esame contabile e documentale, il cui esito ha consentito di quantificare il profitto illecito conseguito dalla società e da quest’ultima ricavato rivendendo il prodotto derivante dalla lavorazione dei rifiuti acquisiti illegalmente.

Le indagini hanno dimostrato la rilevante incidenza dei conferimenti illeciti sul volume degli affari della società la quale, grazie alla condotta sistematica e prolungata nel tempo tenuta dai suoi vertici, aveva conseguito indubbi vantaggi in termini di ingenti profitti e di posizionamento sul mercato, rendendosi pienamente configurabile la responsabilità amministrativa dipendente da reato in capo ad essa.

Il provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Roma su richiesta della D.D.A capitolina ha riguardato conti correnti e crediti societari fino al raggiungimento di Euro 6.366.301,81, pari al profitto illecitamente conseguito di cui l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo funzionale alla confisca.

Nel contesto della delicata congiuntura economica e finanziaria connessa alla fase post emergenziale, le indagini svolte testimoniano la costante attività di contrasto della Guardia di Finanza contro tutte le forme di illegalità economico-finanziaria che minano il corretto funzionamento dell’economia legale, alterando le regole di libera concorrenza del mercato, con l’obiettivo di contribuire alle prospettive di ripresa, di rilancio dell’economia e sviluppo del Paese.

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