Ci risiamo, ennesimo possibile terremoto politico-giudiziario per l’Amministrazione locale del Comune di Sperlonga presieduto dall’ex presidente della provincia pontina Armando Cusani. Questa volta, per il primo cittadino e altri funzionari dell’Ente e delle forze dell’ordine, viene chiesta una misura interdittiva che, se applicata, finirebbe per mettere fuori gioco il primo cittadino.
L’indagine riguarda diversi filoni, di cui lo stesso Cusani e gli altri indagati, dovranno dare riscontro nell’interrogatorio preventivo previsto nei giorni 4 e 5 dicembre dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina. Diversi i capi di accusa: assunzioni pilotate, permessi edilizi irregolari, falsi, induzione a dare o promettere utilità e rivelazione di segreto d’ufficio. All’epoca dei fatti, lo stesso Ente era stato anche oggetto di perquisizione, ma non si sapevano bene quali fossero e se ci fossero ipotesi di reato.
Oggi sappiamo che ad essere contestate sono diverse questioni. Quella, forse, più eclatante riguarda un concorso pubblico per l’assunzione di un istruttore direttivo in Municipio. La Procura ipotizza che il sindaco di Sperlonga abbia provato ad orientare la prova promettendo al presidente della commissione un posto di lavoro per la figlia. Ma non solo, al centro della vicenda, ci sarebbero anche presunte pressioni su dirigenti per atti specifici. Non si conoscono i nomi, ma al centro dell’indagine sembrerebbe esserci anche un carabiniere in servizio a Fondi, che avrebbe informato un agente di polizia locale degli accertamenti in corso da parte dei colleghi della Compagnia di Terracina.