Il Cisterna Film Festival ha concluso ieri sera la sua ottava edizione con la proclamazione dei vincitori. Il ritorno a Palazzo Caetani senza restrizioni anti-Covid, la volontà di proiettarsi al futuro grazie ad una selezione e ad una giuria composte al 50% da donne, ma con lo sguardo volto al passato, alla propria tradizione, tornando ad una versione semplice e snella di tre serate di proiezioni.
La giuria composta da Francesco Di Pierro (direttore della fotografia), Adriano Della Starza (docente e youtuber), Cristina Borsatti (sceneggiatrice e scrittrice) e Karla Bacic-Jelincic (promotrice cinematografica per il Croatian Audiovisual Centre) ha eletto vincitore del Premio della Giuria – Miglior Film il cortometraggio Warsha di Dania Bdeir. Il corto ha conquistato i quattro professionisti del settore cinematografico chiamati quest’anno a votare i cortometraggi selezionati dal direttore artistico Cristian Scardigno, “per l libertà con cui dipinge una prigione sociale attraverso un linguaggio sorprendente, in grado di rivelare la bellezza delle arti e della diversità”. Warsha racconta di Mohammad, un operatore di gru a Beirut che un giorno si offre di salire su una delle gru più alte e pericolose di tutto il Libano. Lontano dagli occhi di tutti, riesce finalmente ad esprimere la sua passione segreta e a trovare la sua libertà. La regista ha inviato un sentito videomessaggio di ringraziamento, essendo impossibilitata a presenziare perché impegnata sul set del suo primo lungometraggio. Ha ringraziato anche a nome del protagonista del corto, Khansa, al quale è andato il Premio Mobilitazioni Artistiche al Miglior interprete.
Il Gran Premio della Giuria – Miglior Regia è stato vinto da Valerio Vestoso per il cortometraggio Le buone maniere. Anche lui ha inviato un videomessaggio di ringraziamento. Sono state decise anche delle menzioni speciali: a Sideral di Carlos Segundo, alla fotografia di Techno, Mama per la regia di Saulius Baradinskas e alla sceneggiatura di La Banyera diretto da Sergio Martì. Proprio La Banyera è stato inoltre il corto più amato dagli spettatori, vincendo il Premio del Pubblico Acqua&Sapone.
Anche questa edizione ha visto il cinema affiancarsi alle altre arti: dalla fotografia con la mostra Persona di Emanuele Manco, autore della foto manifesto di quest’anno, alle presentazioni di libri. Non solo quella che si è svolta nel tardo pomeriggio di sabato 23 luglio alla presenza del coordinatore di Emergency Marco Rossi per il libro di Gino Strada Una persona alla volta (Feltrinelli); infatti altre presentazioni hanno trovato posto durante la serata finale, quando il critico Emanuele Rauco ha parlato del suo ultimo lavoro diviso in due volumi dai titoli Bigger boat – Il senso della meraviglia nel cinema di Steven Spielberg e Blinded by the light – La meraviglia del senso nei film di Steven Spielberg (Bakemono Lab), e Cristina Borsatti ha raccontato del suo libro Monica Vitti (Giunti Editore), ricordando alcuni momenti della gestazione dello scritto che l’hanno portata a intervistare anche registi come Mario Monicelli per redigere il ritratto di questa impareggiabile attrice.