Sette proposte per rilanciare l’agricoltura pontina, i progetti dell’Unione Artigiani Italiani

Le proposte sono state presentate al sindaco Celentano, l'incontro con il responsabile del settore agricoltura pontino Alberto Panzarini

Sette proposte per imprimere al comparto agricolo pontino il cambio di passo, sette progetti che, se attuati, darebbero nuova linfa all’agroalimentare locale garantendo sviluppo, crescita dell’economia e rilancio dell’occupazione del settore. Temi che sono stati affrontati durante l’incontro tra il Sindaco di Latina Matilde Celentano e il responsabile del settore agricoltura pontino per l’Unione Artigiani Italiani Alberto Panzarini, alla presenza del consigliere comunale e provinciale Renzo Scalco e del presidente nazionale della UAI Gabriele Tullio.

La prima proposta messa sul tavolo del Sindaco del capoluogo pontino è stata quella della creazione del mercato ortoflorofrutticolo su rotaia considerata “l’azione cardine” a sostegno del mondo agricolo pontino. Un grande mercato del prodotto locale, dove gli agricoltori di Latina e provincia possano commercializzare il prodotto orto floro frutticolo fresco (a Km 0) rintracciabile, di origine certa e a prezzi calmierati. Una rete logistica su rotaia di fase avanzata, che sappia cioè essa stessa fare mercato, dare competitività alle aziende e produrre una programmazione negoziata delle culture da praticare. Un progetto ambizioso che, attraverso un’interconnessione pubblico-privata, può vedere la luce, anche a beneficio della transizione ecologica e del corretto e mirato utilizzo di fondi pubblici.

Altro progetto presentato, la modifica della modalità di zonizzazione relativa al PSR. La “zonizzazione urbana” prevista attualmente per l’intero territorio comunale di Latina rende difficile l’accesso ai bandi per le aziende, penalizza i giovani imprenditori, e raddoppia i contributi fiscali per i lavoratori in agricoltura rispetto al resto della provincia. In questa situazione neanche il Comune quale ente locale può accedere a finanziamenti PSR per effettuare infrastrutture a sostegno dell’agricoltura.

Chiesta poi la riattivazione della Denominazione Comunale di Origine De.C.O. per la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari e artigianali tradizionali locali. Dopo grano, latte e carne bovina, mozzarella e carne bufalina, va messo in moto il processo per riconoscere altri prodotti tipici del nostro territorio come kiwi, susino, cocomeri, zucchino e soprattutto creare uno specifico sito web che raccolga le produzioni De.C.O. e relative aziende produttrici al servizio dei cittadini consumatori e mondo del commercio.

Quindi la creazione della Consulta per l’Agricoltura intesa come momento di incontro permanente tra gli agricoltori del Comune di Latina e l’Amministrazione Comunale per dar voce alle competenze presenti nella comunità in materia di agricoltura, promuovendo la partecipazione alla vita democratica ed un maggior coinvolgimento degli operatori del settore presenti nel nostro territorio sulle scelte strategiche.

Altro progetto proposto la creazione di un Polo Universitario in Agrotecnica. Non si può parlare di Progetto di Sviluppo senza toccare i temi di analisi, ricerca ed innovazione di settore. Appare impensabile che Latina non abbia una facoltà “Agronomica”, e che il mondo della scuola e dell’Università non abbia un rapporto sistematico con il mondo delle imprese agricole. Occorre puntare sul modello di “San Michele all’Adige” e “Conegliano”.

Quindi la Convenzione per la gestione del verde pubblico con gli agricoltori e la creazione di un Mercato contadino ed Eventi fieristici: “Un Comune Capoluogo dove l’economia agricola ha un ruolo rilevante – ha riferito Alberto Panzarini al Sindaco di Latina – non può non avere il proprio “Mercato Contadino” con rilevanza settimanale o mensile o anche con posteggi “fuori mercato”. Altro punto su cui lavorare e quello relativo alla produzione di specifici eventi annuali quali mostre e sagre che esaltino i prodotti e le preparazioni tradizionali, o ancora fiere che sappiano condensare insieme alle esposizioni di valore del settore, momenti dedicati ad un’attività convegnistica che sappia mostrare le potenzialità agricole del territorio”.

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