Perequazione, i 5 stelle chiedono la testa della Muzio

Appello alla Sindaca: "Valuti se l’assessora sia ancora in grado di ricoprire il suo incarico. Occorre meno arroganza e un passo indietro"

«L’assessora Muzio ha la memoria corta quando afferma che la delibera sulla perequazione è stata approvata all’unanimità. Il M5S non ha votato favorevolmente quella delibera». A ribadirlo è la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Ciolfi, che ricorda come in consiglio comunale avesse già segnalato i rischi di estendere lo strumento della perequazione a tutto il territorio comunale senza una regolamentazione e una pianificazione generale. «Un’impostazione simile – sottolinea – avrebbe potuto prestare il fianco a pressioni esterne, sia politiche che da parte di privati. Se il mio intervento fosse stato ascoltato, oggi la città non si troverebbe in una situazione tanto grave quanto imbarazzante».

Secondo Ciolfi non è ancora stata compresa fino in fondo la portata dell’errore sulla delibera. «Sicuramente non l’ha compresa o continua a negarla l’assessora, quando dice che tutto si risolverà con un regolamento, nonostante la Regione specifichi nero su bianco che questo non è sufficiente. Oppure quando sostiene che l’atto dia seguito alle sentenze del Consiglio di Stato sui piani annullati, omettendo che si stava replicando lo stesso errore di allora, non considerando la variante in oggetto una variante sostanziale».

La Regione Lazio, infatti, rileva che i contenuti della variante alle NTA (Norme Tecniche di Attuazione) avranno impatti significativi e che l’adozione su tutto il territorio rende la norma troppo generica, anche a causa della mancata individuazione delle aree di atterraggio. «Sono elementi che non possono essere demandati a un regolamento futuro» incalza Ciolfi. «L’urbanistica richiede competenza, rigore e partecipazione. Non può essere gestita con superficialità, fretta e arroganza, né con il rifiuto sistematico delle critiche dell’opposizione, soprattutto quando a distanza si rilevano più che fondate».

«Oggi ci troviamo con una delibera rispedita al mittente dalla Regione, che parla chiaramente della “necessità di ricondurre alla legittimità l’operato del Comune di Latina”. È una bocciatura definitiva: quell’atto è illegittimo, a differenza di quanto afferma oggi l’assessora Muzio sulla stampa cercando di derubricare il grossolano errore compiuto»

«In aula, l’assessora Muzio ha più volte sostenuto che la variante non fosse sostanziale, eppure le osservazioni della Regione dicono tutt’altro», aggiunge Ciolfi. «La Regione ricorda che la delibera è stata adottata ai sensi della legge delega regionale 19/2022, che impone l’invio delle varianti urbanistiche entro dieci giorni per le verifiche di compatibilità. Invece, il Comune ha trasmesso la delibera solo dopo aver ricevuto – lo scorso gennaio – le osservazioni della Regione. Osservazioni mai rese note al Consiglio, pur trattandosi di materia di sua diretta competenza».

«L’assessora Muzio ha scelto di seguire una propria interpretazione. Un’interpretazione confusa come quella di alcuni consiglieri di maggioranza – come Coluzzi e Porzi – che hanno fatto vanto di aver promosso la delibera, e il Presidente Belvisi che ha dichiarato in aula di aver addirittura dato il proprio contributo tecnico agli Uffici, convinto che il provvedimento avrebbe sanato le criticità che portarono all’annullamento dei piani nel 2016».

«L’assessora in aula parlava di un lavoro eccellente, di una conquista storica, mai fatta in 52 anni. Ma in urbanistica non basta il fare: serve il fare bene – ribadisce Ciolfi – perché ogni errore si traduce, nella migliore delle ipotesi, in una cicatrice indelebile per la città».

«Questo errore ha già generato ricorsi, alimentato confusione e minato la credibilità dell’Ente. Rischia di riportare Latina indietro di dieci anni. Non è chiaro se tutto ciò sia frutto di incapacità o di scelte deliberate, ma in entrambi i casi siamo di fronte a un fatto gravissimo, politicamente e amministrativamente».

Da qui l’appello diretto alla sindaca Celentano: «Serve una riflessione seria su quanto accaduto, che va ben oltre la figuraccia. È necessario valutare se l’attuale assessora all’Urbanistica possa ancora guidare con competenza un settore tanto strategico quanto fragile, dopo aver trascinato l’amministrazione in un errore così macroscopico e aver liquidato con superficialità ciò che la Regione ha definito un vizio sostanziale».

«Un passo indietro dell’assessora Muzio – conclude Ciolfi – sarebbe oggi un atto di responsabilità verso la città. Latina ha già pagato un prezzo altissimo per gli errori del passato. Non può permettersi nuovi scandali, soprattutto se figli di arroganza e incompetenza».

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