Marco Di Stefano è il nuovo segretario regionale del Lazio di Noi Moderati. L’elezione nei giorni scorsi a Roma, presso l’Hotel Midas, durante il primo Congresso regionale del partito.
“Noi Moderati continua a crescere, in particolare nel Lazio siamo al 6% ad Anzio, all’8% a Palestrina, al 5% a Nettuno, al 16% a Fontenuova. Siamo sempre più parte integrante del centrodestra ma ai nostri alleati chiediamo rispetto e coerenza, sia guardando a quello che è successo nell’ultimo anno, sia guardando alle elezioni che nel 2026 vedranno al voto oltre 30 Comuni laziali. Rivendichiamo un concetto sacrosanto: in una coalizione ci si confronta sui programmi e sugli uomini da mettere in campo. Ci si scontra pure, se necessario, ma ogni forza politica deve avere il diritto di essere presente e di essere ascoltata” così Di Stefano nel suo intervento dopo la proclamazione.
“Basta tavoli carbonari e tavoli bilaterali secondo le convenienze del momento” ha proseguito il nuovo segretario regionale di NM, “e basta soprattutto che qualcuno abbia la pretesa di scegliere per tutti per poi limitarsi a comunicare le scelte al proprio alleato. Chiediamo semplicemente di essere coinvolti, per poter dare ai cittadini le risposte che aspettano. Penso ad esempio a quanto accaduto con l’Intergruppo in Regione siglato più di un anno fa con Forza Italia: doveva essere un trampolino per unire le forze, ma il progetto è fallito. Mai una riunione nel merito delle strategie del governo regionale, mai un’iniziativa politica comune, nemmeno una proposta per il rilancio delle nostre imprese, mai un cenno né un confronto su argomenti fondamentali come ad esempio la sanità”.
“Nel corso di questa Assemblea è stato presentato un Ordine del giorno firmato da molti delegati con cui si chiede di porre fine all’Intergruppo” ha dichiarato Di Stefano. “Io recepisco questa richiesta, a patto però che questo non significhi rompere i legami tra i due partiti o scatenare sui territori conflitti tra amici. Semplicemente, dobbiamo rimetterci ognuno sulla sua strada, anche per riaffermare che Noi Moderati è un partito con una sua struttura e una sua autonomia, con il nostro impegno verso i valori e gli interessi che ci uniscono”.
Nel discorso del nuovo segretario, e capogruppo di Noi Moderati in Assemblea Capitolina, particolare attenzione è stata dedicata alla sanità: “Per quanto riguarda la sanità, la situazione nel Lazio è ormai da tragedia sociale. Per troppi cittadini, soprattutto per i più fragili, curarsi è diventato ormai un lusso e questo è inaccettabile. Ce lo hanno detto le donne e gli uomini, i malati e i loro familiari, che abbiamo ascoltato nelle strade e fuori dagli ospedali per sapere come giudicano la sanità pubblica nel Lazio: oltre 7000 persone a cui abbiamo presentato dei quesiti per verificare la loro percezione rispetto ai medici di famiglia, alle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie, alle esperienze nei Pronto soccorso. Non un’iniziativa contro qualcuno ma un sondaggio con cittadini e addetti ai lavori per dare vita a un libro bianco di 200 pagine con dati, numeri, statistiche e proposte utili, che mettiamo come modesto contributo nelle mani della maggioranza, del presidente Rocca e dei suoi direttori generali”.
“Per la sanità nel Lazio, un tema così delicato, una cosa è certa” ha spiegato Di Stefano: “il cambiamento promesso non c’è mai stato. Si era detto che avremmo rotto con il passato e invece abbiamo assistito al riciclo di tanti personaggi protagonisti degli anni bui dell’era Zingaretti; avevamo assicurato che avremmo ridotto il divario tra pubblico e privato ed invece oggi il Lazio è la regione con più alta spesa pro capite per il privato, l’unica in cui i ricoveri privati superano quelli pubblici. Su questo daremo battaglia in Regione, presentando le nostre proposte di legge, come la creazione di un osservatorio indipendente, con la politica fuori gioco, per monitorare la qualità dei servizi sanitari. Vogliamo riformulare il patto con i privati, vogliamo combattere questo declino della sanità pubblica a favore del privato. Saranno le nostre battaglie e le combatteremo a testa alta fino in fondo, con coraggio, con verità e con rispetto”.