Continuano gli appuntamenti della rassegna “Orizzonti Miti Storia Fede e Cultura”. Venerdì 20 settembre, alle 17:30, a Piazza Duomo, nel cuore del centro storico di Maenza si terrà l’iniziativa dal titolo “La storia e la fede – Verso il Giubileo”, un evento che intreccia la storia di Maenza con le figure di San Tommaso e Papa Leone XIII nella presentazione e il commento di due volumi.
Tra San Tommaso d’Aquino, Papa Leone XIII (Gioacchino Pecci) e Maenza c’è un legame particolare. Fatto di pietre antiche, colline e cammini di pastori e di pellegrini. Tra i vicoli e le piazze del suo centro storico, la storia e la fede, da secoli, si rincorrono. San Tommaso dimorò nel Castello di Maenza, la famiglia di Papa Leone XIII aveva nel paese un suo palazzo ed altri possedimenti, che poi furono in parte donati alla comunità. La stessa Chiesa di Santa Maria Assunta che si affaccia su piazza Duomo fu restaurata, in stile neoclassico, nella seconda metà dell’800, proprio a cura di Papa Pecci. Per questo un’iniziativa che annuncia l’anno Giubilare è quanto mai pertinente. Un evento che coinvolge, oltre al Papa e a San Tommaso, anche un altro “padre” della chiesa: Papa Gregorio Magno.
Il verbo che caratterizzerà il Giubileo del 2025 sarà “ricostruire”. Ricostruire noi stessi, il nostro rapporto con gli altri, le Comunità. Ricostruire un tessuto connettivo e valori che il consumismo e l’individualismo esasperati hanno distrutto e rischiano di portarci verso il tracollo. E questi valori sono: la pace, la convivenza tra i popoli, la solidarietà. Anche Gregorio Magno, San Tommaso e Leone XIII furono dei “ricostruttori”.
Il primo, vissuto un secolo dopo la caduta dell’Impero Romano alla fine del 500 d.C., iniziò la ricostruzione della chiesa in presenza della occupazione longobarda e un impero che aveva come capitale Costantinopoli. Partì da San Benedetto e dalla esperienza monastica, per custodire e sviluppare la fede e la conoscenza. San Tommaso si assunse il compito di traghettare la Chiesa, il suo bagaglio filosofico e teologico oltre il medioevo e verso il Rinascimento, l’età moderna. Leone XIII, il primo Papa non più “re”, eletto nel 1878, da San Tommaso preso la forza e le motivazioni teologiche e filosofiche per rapportare la chiesa al nuovo mondo: quello della tecnologia, dei diritti naturali, delle rivoluzioni liberali e socialiste; fino alla emanazione della “Rerum Novarum” e alla entrata nel ‘900. Tre storie che a Maenza si incontrano e vivranno attraverso la presentazione dei libri “Mi chiamo Tommaso” di Rossella Tacconi e “L’ideale del Buon Pastore in Gregorio Magno” di Virginia Vicinanza. Il sarà accompagnato dal commento musicale di Tonino Di Biagio. Modera Antonio Scarsella.
L’evento vedrà anche le letture e gli interventi di Elisabetta Ponziano, Alessandra Corvi, Lucia Fusco, Maria Supino, Tiziano Giulio Scafoni, Adele Angela Scafoni, Argentina Verrengia, Annalisa Loffredi, Francesco Zaralli; e i saluti istituzionali del sindaco di Maenza, Loreto Polidori, e della delegata alla cultura, Paola Cacciotti.