Un’ordinanza per ridurre la velocità sul lungomare e, allo stesso tempo, lavori che cancellano proprio le infrastrutture nate per rallentare il traffico. Succede a Latina, dove il gruppo consiliare di Lbc ha presentato un’interrogazione urgente per denunciare una “evidente contraddizione” nelle scelte dell’amministrazione comunale.
A sollevare la questione sono i consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton, che chiedono chiarezza alla sindaca Matilde Celentano, all’assessore competente o, in alternativa, al presidente del consiglio Raimondo Tiero.
“Con una recente ordinanza è stata istituita una zona 30 km/h su tutto il lungomare per garantire maggiore sicurezza, soprattutto per i frequentatori del mare – spiegano i consiglieri – ma in parallelo, i lavori per la realizzazione delle reti di sottoservizi hanno azzerato o abbassato a livello stradale molti degli attraversamenti pedonali rialzati, annullandone di fatto la funzione”.
Lbc accende i riflettori su un problema che riguarda tanto la sicurezza dei pedoni quanto l’efficacia delle politiche pubbliche: “Si spendono circa 5mila euro per ogni attraversamento rialzato e ora si rischia di averli eliminati senza un vero motivo – attaccano i consiglieri –. Il rifacimento dell’asfalto ha reso piatto il tratto che va da Capoportiere alla Passeggiata Portoghesi e anche in altri punti cruciali come viale Pennacchi o il liceo scientifico Grassi. Eppure, la segnaletica è già stata rifatta, come se i lavori fossero chiusi”.
Per questo Lbc chiede all’amministrazione quali azioni intenda intraprendere “per ripristinare lo stato dei luoghi e garantire la funzionalità degli attraversamenti”, soprattutto nei tratti a doppio senso dove l’assenza dei dossi rappresenta un rischio concreto per residenti e turisti.
Nel mirino, anche la questione del ripristino post-lavori: “Le ditte incaricate hanno l’obbligo di riportare tutto allo stato originario – ricordano i consiglieri – ma in questo caso sembra che si stia passando sopra senza ricostruire quanto c’era prima”.
Il gruppo consiliare chiude con una domanda chiara: “Cosa intende fare il Comune per evitare che il patrimonio delle infrastrutture stradali venga cancellato, pezzo dopo pezzo, ogni volta che si apre un cantiere?”.