Scene di panico ieri mattina al Tribunale di Latina durante il processo a carico di un cittadino straniero accusato di aver molestato alcune ragazze a Priverno. Lo straniero era seduto in aula in attesa che il giudice pronunziasse la sentenza per il rito direttissimo al quale era sottoposto. All’improvviso, però, qualcosa è scattato nella sua testa ed ha iniziato a sbraitare. Quindi si è scagliato contro i carabinieri che cercavano di fermarlo. Ha danneggiato l’aula, ha tirato anche calci e infine ha sputato agli uomini dell’Arma che cercavano di immobilizzarlo.
Erano circa le 12 e 30 e ci sono voluti i rinforzi per riuscire a placare la furia di Martin E., 36 anni, nigeriano, che dovrà ora rispondere dell’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e che era sotto processo. Fatto sta che per immobilizzarlo, oltre ai carabinieri, sono arrivati in Tribunale i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, oltre agli addetti alla sicurezza del Tribunale. Sono state necessarie sei persone per immobilizzare l’omone, alto quasi due metri.
Il giudice ha deciso di aggravare la misura restrittiva nei suoi confronti ed è finito in carcere per il comportamento processuale. Dagli accertamenti è emerso che in Italia era irregolare e il permesso di soggiorno era scaduto da due anni.