Il pasticcio delle nuove perequazioni urbanistiche a Latina, Ciolfi critica Muzio

"I cittadini hanno il diritto di sapere che l'amministrazione non è in grado di gestire in modo responsabile la pianificazione urbanistica"

Sono stata l’unica in Consiglio comunale a sollevare dubbi sulla delibera sulle perequazioni urbanistiche, votata a luglio dalla maggioranza Celentano. Eppure, nonostante avessi espresso le criticità che questa normativa avrebbe comportato, sono stata ignorata e le mie osservazioni sono state bollate dalla maggioranza come “critica sterile”.

A distanza di pochi mesi, la realtà dei fatti sta venendo fuori: la delibera, che doveva essere il “salvavita” per una gestione più equa e giusta del territorio di Latina, rischia di trasformarsi in un pasticcio, con ricorsi, confusioni e contenziosi legali che non fanno altro che mettere a repentaglio la pianificazione urbanistica della nostra città e, soprattutto, i diritti dei cittadini.

Le perplessità che avevo sollevato sono diventate drammaticamente evidenti e la gestione della perequazione territoriale, che il sindaco e l’assessore Muzio avevano dipinto come una “rivoluzione storica” per Latina, sembra essere tutt’altra questione, a cui probabilmente si dovrà rimettere mano. La decisione di estendere la perequazione su tutto il territorio senza una chiara regolamentazione e senza prevedere gli strumenti giusti per la compensazione crea gravi impedimenti amministrativi e urbanistici. Oggi, dopo la presentazione del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da parte di una società privata, siamo di fronte alle gravi conseguenze di questa miopia politica.

La maggioranza Celentano e l’assessore Annalisa Muzio, che si sono vantate di aver fatto “la storia”, continuano, non solo sull’urbanistica, a procedere come caterpillar senza ascoltare nulla e nessuno. Non solo ignorano le ragioni delle minoranze, ma sembrano non curarsi minimamente degli allarmi lanciati da chi ha una visione costruttiva e proattiva per la città. La mia azione politica di opposizione è stata sempre orientata a tutelare gli interessi della comunità e dei nostri concittadini, non certo a fare “sterile polemica”. Ma è evidente che per la maggioranza la pluralità delle opinioni è solo un ostacolo da abbattere, non un’opportunità per crescere e migliorare.

Il mio impegno è stato sempre orientato al bene comune e, a prescindere dalle risposte ricevute, continuerò a far sentire la mia voce per una città che merita una gestione amministrativa più responsabile e lungimirante. La verità è che, al netto dell’esito del ricorso, se questa amministrazione avesse ascoltato davvero le osservazioni di chi ha voluto vedere chiaro nella delibera, oggi sarebbe in una posizione ben diversa e non avrebbe prestato il fianco all’ennesimo ricorso.

Mi dispiace dover dire “ve l’avevo detto”, ma come spesso accade la politica “dell’ostinazione” e del “non ascolto” può produrre effetti devastanti. I cittadini di Latina hanno il diritto di sapere che questa amministrazione non è in grado di gestire in modo responsabile la pianificazione urbanistica, e che le scelte fatte oggi rischiano di compromettere seriamente il futuro della nostra città.

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