II Forum Internazionale del Turismo, verso il G7. Acampora: “Sì al turismo per la sostenibilità”

Il componente della Giunta nazionale di Confcommercio - Incaricato alla Transizione ecologica e Sostenibilità ieri a Firenze

Si è aperto ieri a Firenze “II Forum Internazionale del Turismo: verso il G7”, organizzato dal Ministero del Turismo, che proseguirà con la seconda giornata di lavori oggi, sabato 9 novembre. Nel pomeriggio di ieri, Giovanni Acampora, componente della Giunta nazionale di Confcommercio – Incaricato alla Transizione ecologica e Sostenibilità -, nonché presidente di Camera di Commercio Frosinone Latina, Assonautica italiana e SiCamera, ha preso parte come relatore al panel ‘Open to Sostenibilità’.

“Per affrontare efficacemente questo tema bisogna innanzitutto mettere da parte preconcetti – quali “turismo antitetico alla sostenibilità”, “turismo come aggressione alle comunità locali” – ed adottare invece un approccio sinergico: “il turismo per la sostenibilità” – ha esordito Acampora -. Oggi il turismo vale circa 200 miliardi di euro annui per la nostra economia, si sviluppa e prospera solo in contesti sostenibili: nessuno progetta un soggiorno in una località inquinata, caotica, dove i residenti non ti vogliono. In questo senso gli effetti perversi che vediamo con l’overtourism ad esempio, non sono la conseguenza dello sviluppo turistico ma il risultato di una gestione inefficace dei flussi turistici. Tali effetti non si contrastano demonizzando il turismo, o “tassando” i turisti ma gestendo gli stessi flussi: con partnership forti tra operatori privati, amministratori pubblici e residenti, in chiave di destination management, e lavorando al contempo per aumentare gli attrattori e collegarli efficacemente, in modo da ridurre la pressione turistica sul medesimo punto. Tra i turisti c’è sempre più domanda/bisogno di sostenibilità. Uno studio Confcommercio-SWG di quest’anno rivela che il livello di sostenibilità influenza la scelta della destinazione di viaggio per il 26% degli Italiani, e quella della struttura ricettiva nel 27%. Addirittura, il 30% degli intervistati dichiara che sarebbe disposto a pagare dal 10 al 30% in più per fruire di strutture ricettive, ristoranti e stabilimenti balneari che adottino comportamenti di sostenibilità ambientale. Un italiano su 2 dichiara di evitare accuratamente per le proprie vacanze località affollate o sovraffollate. E se questa è la fotografia dei connazionali, ancora più schierati sono i turisti stranieri, soprattutto di origine europea. Perfettamente in linea con ciò i risultati di ImprendiGreen, il riconoscimento che Confcommercio ha istituito per premiare comportamenti virtuosi e buone pratiche adottate in chiave sostenibile. Gli obiettivi di natura etico-reputazionale prevalgono dunque su un mero calcolo economico, almeno nell’immediato. Allora, avanti con i supporti per le imprese che investono in tecnologie, competenze e processi sostenibili. Per ottenere gli obiettivi della sostenibilità occorre però un’agenda con tempi certi e investimenti certi e le risorse a sostegno dello sviluppo del settore turistico contenute nella legge di bilancio 2025 – 110 milioni di euro attualmente previsti – vanno potenziate privilegiando al contempo la quota destinata a interventi per il rispetto dei principi ESG e del turismo sostenibile. Premiando dunque comportamenti virtuosi e buone pratiche adottate in tema di sostenibilità”.

“Nel concetto innovativo di “turismo per la sostenibilità”, bisogna andare oltre – ha proseguito il Presidente Acampora -. Imparare a leggere e sfruttare le caratteristiche del turismo che sono funzionali a uno sviluppo sostenibile di luoghi e popolazioni. Pensiamo alle decine di migliaia di turisti che, negli anni di svolgimento del nostro progetto Sentinelle del Mare – patrocinato dal Ministero del turismo – proprio nelle destinazioni balneari più note d’Italia, hanno aiutato con entusiasmo giovani biologi dell’Università di Bologna a raccogliere dati preziosi sulla biodiversità dell’ambiente marino. E questo in un Paese che, proprio con l’economia del mare, come ci dice l’osservatorio nazionale Ossermare, produce annualmente 178 miliardi di euro di valore aggiunto, con più di 1 milione di occupati. Il Turismo del mare produce in un anno più di 70 miliardi di euro di valore aggiunto diretto e indiretto che rappresenta circa il 40% del totale del valore della Blue economy del nostro paese. Confermando l’importanza delle attività turistiche sulla fascia costiera che rappresenta l’hub naturale di entrata dei nostri territori. Per accompagnare la transizione dalla crescita blu ad una economia del mare sostenibile, occorre però necessariamente guardare alla semplificazione e a tal proposito recentemente è stato approvato il Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto: ben 4 anni di lavoro e 14 firme. Un provvedimento su cui Confindustria Nautica e il suo Presidente Saverio Cecchi hanno lavorato alacremente”. – Ha concluso Acampora.

La due giorni si è aperta con i saluti istituzionali del presidente del Senato Ignazio La Russa, del sindaco di Firenze Sara Funaro e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, seguiti dall’intervento del ministro Daniela Santanchè. Alla tavola rotonda ‘Open to Sostenibilità’, moderata dal giornalista Nicola Porro, insieme al Presidente Giovanni Acampora, hanno preso parte: Sergio Bini, Assessore al Turismo Regione Friuli-Venezia Giulia; Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane & Amministratore Delegato FS Treni Turistici Italiani; Maria Carmela Colaiacovo, Presidente Confindustria Alberghi; Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo; Gianfranco Lopane, Assessore al Turismo Regione Puglia. Presenti in sala per la Regione Lazio anche il Presidente Francesco Rocca e Elena Palazzo, assessore Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità della Regione Lazio.

Il Forum ha offerto un’importante occasione di confronto tra istituzioni, associazioni e imprese del settore, per portare al tavolo della riunione ministeriale le istanze di chi lavora nel turismo. Si è trattato di un “Fuori G7”, un modo per aprire il G7 al mondo del turismo e arrivare all’appuntamento del 13-15 novembre, con il contributo dell’industria del turismo.

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