Fondi in Azione solleva dubbi sulla gestione del teatro: “Troppa fretta e poca trasparenza”

Tra le varie perplessità del gruppo politico anche quella relativa alla paventata ipotesi di assegnare la gestione ad una fondazione

Alla fine qualcosa si muove: dopo anni di attesa e richieste di chiarimenti da parte di cittadini e consiglieri comunali di opposizione, l’amministrazione di Fondi sembra aver accelerato i tempi per l’apertura del nuovo teatro cittadino. Prima l’intitolazione a Nino Canale, compianto protagonista del teatro in vernacolo locale; ora, quasi di sorpresa, l’annuncio di un cartellone già pronto per la stagione 2025/2026, che sarà addirittura presentato a Palazzo Madama. Una notizia accolta con favore, ma anche con non poche perplessità, dal gruppo civico Fondi in Azione, che in un comunicato diffuso alla stampa osserva: «Diciamo con piacere che fosse ora, sollevati dopo i tanti anni in cui un manufatto costato diversi milioni di euro è rimasto chiuso. Ma improvvisamente ci troviamo con un cartellone già pronto e presentato con una visibilità che supera quella dei più importanti teatri italiani, mentre finora era impossibile persino un sopralluogo da parte dei consiglieri comunali».

Il gruppo pone quindi una serie di interrogativi: Chi gestirà il teatro? Sarà il Comune direttamente o un ente esterno? Che fine ha fatto l’ipotesi di una fondazione privata? Perché si apprende solo da un post sui social che il teatro potrebbe entrare a far parte dell’ATCL, l’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio? Secondo Fondi in Azione, prima di annunciare una programmazione sarebbe stato necessario un confronto pubblico, anche in consiglio comunale, sul futuro utilizzo della struttura: «Si tratta di un bene costato moltissimo alla collettività e ancora non si ha un’idea chiara della sua gestione». Il comunicato si chiude con una nota polemica: «A noi di Fondi in Azione sembra quantomeno intempestiva e non condivisa con la cittadinanza questa accelerazione. Non vorremmo essere maligni, ma tutta questa fretta senza visibilità non ci piace: forse si aveva urgenza di arrivare in tempo per altri eventi che nulla hanno a che fare con la cultura?».

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