Ddl Femminicidio, Consulta Donne Anci Lazio: “Momento storico per il paese”

“La Consulta delle Donne Amministratrici di ANCI Lazio accoglie con grande soddisfazione l’approvazione all’unanimità da parte del Senato della Repubblica del disegno di legge che introduce nel codice penale il reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo. Il provvedimento, che ora passa alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva, rappresenta una svolta storica e culturale per l’intero Paese.

Con 161 voti favorevoli e un applauso corale in Aula, il Parlamento ha segnato un momento storico per il nostro Paese. L’introduzione dell’articolo 577-bis è una presa di posizione chiara e irrevocabile: la vita e la libertà delle donne non sono negoziabili.

Questo approdo legislativo non è solo un fatto simbolico, ma una pietra miliare giuridica che testimonia la volontà di combattere la violenza contro le donne in modo strutturale e non frammentario. Il riconoscimento del rifiuto affettivo come possibile causa scatenante del reato rappresenta un’ulteriore svolta culturale, capace di cambiare la percezione sociale del controllo maschile sulle donne

Ringraziamo tutti i senatori e le senatrici per questo voto unanime che supera le appartenenze politiche e restituisce dignità alle vittime, come affermato dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, il risultato raggiunto dimostra la capacità del Parlamento di unirsi sui temi fondamentali per il Paese.

Il ddl definisce il femminicidio come una fattispecie autonoma di reato: sarà punito con l’ergastolo chiunque cagioni la morte di una donna per odio, discriminazione, controllo o possesso, o in conseguenza del rifiuto della donna di intrattenere o proseguire una relazione affettiva.

Il testo prevede inoltre aggravanti per reati connessi come maltrattamenti in famiglia, stalking, revenge porn e violenza sessuale; l’obbligo di formazione per magistrati, operatori sanitari e della giustizia; il potenziamento dei fondi per gli orfani di femminicidio e per i figli di donne sopravvissute ma rese inabili alla cura; il rafforzamento del finanziamento ai centri antiviolenza e ai servizi di recupero per uomini maltrattanti.

Il ddl rappresenta un salto di qualità giuridico e culturale, che riconosce la gravità della violenza sulle donne come fenomeno sistemico da combattere con strumenti adeguati, non solo punitivi ma anche educativi e preventivi.

La Consulta delle Donne Amministratrici di ANCI Lazio, sin dalla sua costituzione, ha posto al centro della propria agenda il contrasto alla violenza di genere e la valorizzazione del ruolo delle donne nei territori, con un approccio che integra politiche attive, cultura, formazione e welfare di prossimità,proprio tra le ultime attività il lancio del progetto “Valigia di Salvataggio” in collaborazione con l’associazione Salvamamme, per sostenere concretamente le donne che fuggono da contesti di violenza  e l’ avvio di laboratori di formazione alla leadership e installazioni artistiche simboliche, come l’“Albero delle Identità ” sulla violenza di genere nel quartiere San Lorenzo di Roma

Il ddl è un punto di partenza, non di arrivo. Il nostro impegno continuerà nelle aule consiliari, nelle scuole, nelle piazze. L’approvazione rafforza il senso e la direzione del nostro lavoro quotidiano nei territori. una rete di donne nelle istituzioni che lavora per prevenire, formare, proteggere. Ora è il tempo dell’attuazione: la Consulta è pronta a collaborare con Governo, Parlamento e Comuni per dare concretezza e continuità alle misure previste dalla legge perché la vera sicurezza nasce da una società che sia comunità libera dalla paura”.

Così in una nota la Coordinatrice della Consulta Donne Amministratrici ANCI Lazio, Simona Mulé.

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