Conti correnti, come sono cambiate le spese degli italiani nell’ultimo anno: l’indagine

La rilevazione 2023 è stata condotta su oltre 12.000 conti correnti bancari, 1.085 conti on line e 1.000 conti correnti postali

L’indagine di Bankitalia sulla spesa dei conti correnti raccoglie informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso di un anno e documentate negli estratti conto di fine anno. Per ciascun conto e per ciascun servizio ad esso associato sono rilevati il numero di operazioni svolte nel corso dell’anno e la spesa corrispondente, permettendo di calcolarne il relativo costo unitario. La stima della spesa viene calcolata sulla base degli effettivi comportamenti dei correntisti osservati nel corso di un anno intero e sulle condizioni concretamente applicate piuttosto che in funzione di ipotetici panieri di servizi fruiti dai consumatori. Nell’indagine, come di consueto, sono inoltre acquisite le informazioni sulle commissioni applicate e sugli interessi connessi ad eventuali scoperti e affidamenti in conto corrente. La rilevazione svolta nel 2023 è stata condotta su oltre 12.000 conti correnti bancari selezionati a partire da 605 sportelli, 1.085 conti on line non riferibili a sportelli e 1.000 conti correnti postali, selezionati a partire da 50 sportelli postali. I conti on line, pur non costituendo una fattispecie contrattuale distinta dagli altri conti, rivestono interesse per le particolari caratteristiche tariffarie poiché rivolti a consumatori che intendono svolgere operazioni prevalentemente attraverso internet. Le stime si riferiscono sempre ai dati raccolti presso gli sportelli bancari; per le stime della spesa dei conti bancari on line e dei conti postali si rimanda al paragrafo Gli altri tipi di conto.Nel 2022 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 9,3 euro rispetto al 2021, raggiungendo l’importo di 104 euro. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4 e per il 36,6 per cento all’aumento complessivo. L’apporto più significativo è attribuibile alle spese fisse e in particolare ai canoni; le spese variabili sono cresciute sia per effetto della maggiore operatività della clientela sia per l’aumento dei costi delle operazioni.

Principali risultati

La crescita della spesa dei conti correnti online è stata molto meno pronunciata e pari a 0,7 euro, raggiungendo l’importo di 33,7 euro; la spesa di gestione dei conti postali è passata da 58,0 a 59,6 euro. La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta invariata e pari all’1,7 per cento del credito accordato; la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV), applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente, è lievemente diminuita da 16,9 a 16,4 euro. – Fonte www.consumerismo.it –

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