Cancro al collo dell’utero, gennaio è il mese della prevenzione: gli screening nel Lazio

Contrastare questa patologia è possibile: sia tramite gli screening, sia attraverso il vaccino. La prevenzione è fondamentale

Secondo il Ministero della Salute, in Italia il tumore al collo dell’utero – carcinoma della cervice uterina – rappresenta il 5° tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età. La causa è un’infezione da papillomavirus umano (HPV) trasmessa per via sessuale e molto frequente nelle persone più giovani. Questo virus è in grado di trasformare le cellule della cervice in cellule anomale che, in un esiguo numero di casi, possono diventare cellule cancerogene. Il processo di trasformazione è comunque molto lento.

Contrastare questa patologia è possibile: sia tramite i test per lo screening – come Pap-test e il test per Papilloma virus (HPV-DNA test) – sia attraverso il vaccino contro il Papillomavirus. La prevenzione è fondamentale, a tutte le età. E gennaio è il mese internazionale della prevenzione contro questo tipo di carcinoma.

Il SSN offre gratuitamente un programma di screening dedicato, organizzato dalle ASL, che non si limita alla singola offerta di un test di screening, ma prevede anche richiami periodici che seguono la persona nel tempo. L’obiettivo è individuare una eventuale presenza di neoplasie in una fase precoce quando non danno nessun disturbo. In questo modo aumentano le possibilità di cure efficaci, meno aggressive per la donna e con una maggiore possibilità di guarigione. Come test di screening si utilizzano sia il Pap-test sia il test HPV, che sono in grado di individuare il tumore anche nella fase asintomatica. Il Programma di Screening è offerto gratuitamente, tutte le prestazioni previste di diagnosi e terapia sono a carico del SSN, non richiedono il pagamento di alcun ticket e non è necessaria l’impegnativa del medico curante.

Il programma di screening del tumore del collo dell’utero nel Lazio

Nel Lazio, le donne vengono invitate con una lettera personalizzata a un appuntamento prefissato presso le sedi indicate sulla lettera di invito: le donne dai 25 ai 29 anni, ogni tre anni; le donne dai 30 ai 64 anni, ogni cinque anni.

Chi, pur rientrando nelle fasce d’età indicate, non ha mai ricevuto una lettera d’invito dalla propria ASL o non ha mai aderito al programma può:

  • utilizzare il sistema di prenotazione online Screening Prenota Smart
  • telefonare al Numero Verde della ASL di appartenenza per concordare un appuntamento (è possibile anche chiedere informazioni o spostare un appuntamento).

Nel programma di screening del tumore del collo dell’utero vengono utilizzati i due esami più specifici, sensibili ed efficaci per la diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero, a seconda dell’età della donna: il PAP test per le donne dai 25 ai 29 anni; l’HPV test per le donne dai 30 ai 64 anni. Sia il PAP Test che l’Hpv test, consistono nel prelievo di alcune cellule superficiali del collo dell’utero, effettuato con una spatolina.

In caso di esito nella norma il centro di screening invia la comunicazione del risultato negativo del test direttamente a casa con una lettera e provvede a spedire un nuovo invito per ripetere l’esame dopo 3 o 5 anni, a seconda della fascia di età.

Nel caso in cui un test sia positivo e siano necessari degli approfondimenti diagnostici, la donna viene contattata telefonicamente da un operatore sanitario del centro screening per invitarla a sottoporsi, sempre gratuitamente, a fare una colposcopia di approfondimento. Gli eventuali approfondimenti e trattamenti successivi, se necessari, sono prenotati ed erogati direttamente e gratuitamente sempre dalla ASL di appartenenza.

Sulla base delle raccomandazioni dettate dalle Linee Guida Europee si è ritenuto efficace scegliere queste fasce di età per uno screening di popolazione. Al di sotto dell’età raccomandata si rischia di incorrere in trattamenti non necessari. Se esiste un sospetto clinico in una persona con età al di fuori della fascia a cui lo screening è rivolto, può rivolgersi al proprio medico di medicina generale.

- Pubblicità -
Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

“S.O.S. vacanza con neonato”: in aiuto ai neogenitori arriva il decalogo dei pediatri Sipps

Un bebè di pochi mesi può viaggiare? Meglio l'auto o il treno? Gli esperti rispondono alle domande più frequenti

Radiazioni ultraviolette, l’OMS identifica nove malattie strettamente legate all’esposizione

I danni provocati da un'esposizione scorretta possono portare anche a malattie gravi. Ma gli UV non hanno solo effetti negativi

FOCUS – Epatiti, un italiano su tre ne sa “poco o niente” ma la diagnosi precoce può salvare la vita

In arrivo la campagna "Epatite C. Mettiamoci un punto". Evidenziata l'assoluta necessità di fare informazione

Covid, l’Oms avverte: “In Europa casi aumentati di 5 volte nelle ultime 8 settimane”

I Paesi più colpiti, secondo il responsabile dell'Oms, sono: Albania, Cipro, Grecia, Irlanda, Malta, Spagna e Regno Unito

Giornata mondiale del cervello, oggi si celebra il World Brain Day: l’importanza della prevenzione

La Giornata mondiale del cervello 2024 è dedicata alla salute del cervello e alla prevenzione: i progressi della medicina

Disturbi mentali, nel Lazio ne soffrono 1,5 milioni di persone: depressione sempre più diffusa

Regione Lazio fanalino di coda per investimenti. Arrivano dagli esperti 6 proposte per una migliore presa in carico dei pazienti
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -
- Pubblicità -