“Mio fratello è uno che portava il sorriso anche quando non lo avevamo, quando eravamo tristi. Era felice, un ragazzo educato, se serviva una mano aiutava il più debole, che se aveva un euro in tasca lo donava e restava senza”.
Parole rilasciate, all’agenzia di stampa Adnkronos, da Daniel Muratovic, il fratello minore di Leonardo, il 26enne di Aprilia uccido nella notte tra sabato e domenica ad Anzio.
Un dolore, quello di Daniel, che adesso riguarda anche il padre, che come noto ha provato a farsi giustizia da solo accoltellando, proprio in commissariato, due persone presunte autrici dell’omicidio. Proprio il più piccolo dei Muratovic è stato intercettato dai colleghi mentre era in commissariato ad Anzio per portare le medicine e un cambio al padre arrestato. “Nel momento più buio Leonardo arrivava portando allegria, era il sole nel buio. Ultimamente mi aveva detto di star meglio, di sentirsi bene, che la sua vita stava migliorando, che aveva iniziato a credere in Dio, che era contento, che si era fidanzato. Lavoricchiava, stava a casa con mamma e papà. Era felice e lo hanno attirato in una trappola”.
Daniel racconta, infatti, quanto riportato dagli amici, e cioè che Leonardo sarebbe stato chiamato ad uscire dal locale nel quale si trovava. “Non volevano problemi all’interno”, dichiara il fratello.