Era stato arrestato, lo scorso 23 dicembre, perché accusato di aver causato la morte della madre invalida maltrattandola e lasciandola in stato di totale degrado e abbandono.
Su richiesta del legale, l’accusato è stato giudicato con rito abbreviato, per cui la sua condanna è da considerarsi definitiva. Il giudice lo ha ritenuto colpevole condannandolo a quattro anni e otto mesi di carcere. Il 49enne di Sabaudia Alfredo Lancia è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone per rispondere di omicidio come conseguenza dei maltrattamenti.
La madre, Filomena Cocuzzo, invalida al 100%, era stata trovata nella sua abitazione di Sabaudia in uno stato di totale abbandono. La donna era ricoperta da feci, vomito e formiche, malnutrita, con alcune gravi lesioni e piaghe da decubito. Per questo dai sanitari del 118 che l’avevano soccorsa era stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Latina. Ma le sua condizioni erano talmente gravi che la morte è sopraggiunta pochi giorni dopo il ricovero.
Della morte è stato accusato il figlio, tossicodipendente, che già in passato era stato condannato per maltrattamenti nei confronti dell’anziana. Era però tornato a casa dal genitore dopo essere uscito dal carcere. La vittima ha vissuto per quasi un anno in un letto, abbandonata e maltrattata, privata del telefono quindi impossibilitata a chiamare aiuto e senza alcun contatto con l’esterno.
Oggi il processo. L’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Giuseppe Miliano, per il Lancia ha chiesto una condanna a 14 anni. Secondo la difesa, però, l’imputato ha ridotte facoltà mentali. Per questo l’uomo è stato condannato solo a quattro anni e otto mesi.