Domenica 25 febbraio alle ore 11, al Teatro Villa Pamphilj di Roma, va in scena il quarto appuntamento della Rassegna di circo teatrale “Comici Camici & Friends”, “Area 52. Spettacolo per Theremin, Loopstation & pupazzi alieni” di e con Emanuela Belmonte della Compagnia della Settimana Dopo.
Un oggetto non identificato, probabilmente di origine aliena, è caduto notte tempo dal cielo. Una scienziata americana della NASO viene inviata sul luogo dell’impatto per esaminarlo con sofisticatissime apparecchiature. Si tratta di un messaggio inviato da popolazioni extraterrestri? Cosa vorranno dire all’umanità? Un serissimo, fantascientifico gioco che porta gli spettatori in un universo popolato da alieni verdi e navicelle spaziali di carta argentata, in un divertente film di science fiction completamente homemade. Uno spettacolo di clown teatrale che mescola musica dal vivo eseguita con clarinetto, voce, loopstation e theremin, manipolazione di oggetti e teatro di figura.
Theremin, loopstation e pupazzi alieni
Il Theremin è uno strumento elettronico poco conosciuto dal grande pubblico che ha una particolarissima specificità: non prevede il contatto fisico dell’esecutore con lo strumento. Vedere un suonatore di theremin è un’esperienza magica e misteriosa: lo si osserva fare degli strani movimenti nell’aria e si sente un suono simile a un violino. Quello che succede in realtà è che il movimento delle mani del musicista (ma potrebbe essere quello di qualsiasi oggetto fatto di materiale conduttore) interagisce con i campi elettromagnetici che si formano intorno alle antenne del theremin, dedicate l’una all’intensità e l’altra all’altezza dei suoni. Un’interessante curiosità è che se pochi sanno come sia fatto e come funzioni un theremin, moltissimi inconsapevolmente ne conoscono il particolare suono, così strettamente legato alle colonne sonore di vecchi film di fantascienza degli anni ‘40 e ’50 da essere diventato identificativo di questo genere cinematografico.
È proprio da quei film dagli effetti speciali per forza di cose un po’ naïf che nasce AREA 52, un piccolo universo popolato da puppets alieni e navicelle spaziali, sostenuto da un gioco che resta volutamente poco naturalistico e che mira a diventare puro divertimento collettivo. Il personaggio protagonista utilizza il linguaggio del Clown Teatrale, caratterizzato da una presenza attenta e permeabile, una naturale tendenza all’interazione con il pubblico e all’improvvisazione. Il Clown è il filo conduttore che lega tra loro le diverse tecniche usate, trasformando lo spettacolo in un gioco estremamente serio, come solo quello dei bambini sa essere.
In un continuo alternarsi di regola e follia, rigidi protocolli e improbabili ipotesi, schemi e divagazioni strampalate, gli spettatori di qualunque età si troveranno coinvolti in un assurdo film di fantascienza fatto in casa, che strizza l’occhio alla grande cinematografia di genere con citazioni e riferimenti a “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Alien”, “Independence day”, “Mars Attacks” e il mitico “Plan 9 from Outer Space” di Ed Wood, film rimasto nella storia per le navicelle spaziali fatte davvero con piatti e carta stagnola. Un’intelligente parodia dell’immaginario fantascientifico che rimane orgogliosamente ancorata al linguaggio teatrale e metateatrale, con il suo “qui e ora” e i suoi semplici mezzi.
Emanuela Belmonte è attrice, clown e musicista. Nel 2007 si laurea in Discipline dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma con una tesi sul ruolo del clown nella formazione dell’attore. Il suo percorso teatrale attraversa il Teatro Fisico, il Mimo Corporeo e il Clown Teatrale; tra i maestri: Pierre Byland, Emmanuel Gallot-Lavallée, Michele Monetta. Approfondisce lo studio del clarinetto frequentando la Siena Jazz University dal 2013 al 2016. Nel 2020 partecipa ad «Animateria», percorso di Alta Formazione per Operatore Esperto nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura, organizzato da Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole e Teatro del Drago. Uno dei suoi interessi principali è quello di indagare la commistione tra il linguaggio musicale e il clown teatrale. Area52 è il suo primo spettacolo in solo, in cui sperimenta l’uso del theremin e il teatro di figura.