Adinolfi (Lega Gruppo ID): “Ripartizione risorse e potenziamento investimenti per Latina e Frosinone”

"Il miliardo e duecento milioni di euro dell’accordo per lo Sviluppo e la Coesione potrebbero non bastare", il commento

“Sulla questione Zona Logistica Semplificata e la sua attivazione occorre dare risposte concrete ai territori ed essere chiari in ordine a tempi e responsabilità. Le azioni intraprese dalla Regione Lazio, in ultimo il tavolo di lavoro istituito dal presidente Rocca e dall’assessore Angelilli, sono lodevoli ma devono necessariamente spostarsi sul piano pratico se si vuole recuperare il tempo finora perso”.

Lo dichiara l’eurodeputato della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi. 

“Non dimentichiamo che la Regione ha istituito la Zls ad inizio 2022, la proposta fu poi bocciata dal governo Draghi per via della sua perimetrazione troppo estesa. Da allora però nulla è stato fatto in concreto, nemmeno dopo l’approvazione del Ddl Sud che ha istituito la Zona Economica Speciale per le otto regioni del sud Italia, Lazio escluso, a partire da gennaio 2024. Perché non ci si è attivati subito per garantire pieno sostegno alle nostre aziende, in particolare del Basso Lazio, arginando il divario concorrenziale che si verrà a creare dal mese prossimo tra le imprese e industrie laziali e quelle ad esempio di Campania, Abruzzo e Molise? Oggi non possiamo più permetterci di parlare ma dobbiamo agire con forza con misure ad hoc. Il miliardo e duecento milioni di euro dell’accordo per lo Sviluppo e la Coesione potrebbero non bastare e rischiano di avere, come spesso accade, natura romanocentrica a discapito dei territori che maggiormente soffrono la crisi economica dell’ultimo decennio.

Esorto dunque la Regione Lazio a prestare bene attenzione alle criticità dei territori nella ripartizione degli oltre 60 milioni di euro assegnati per la competitività delle imprese, di cui oltre 45 milioni per interventi infrastrutturali per le aree industriali del Lazio, partendo dal presupposto che le province di Latina e Frosinone presentano indici di sviluppo economico completamente inferiori a quelli della provincia romana e molto vicini se non uguali a diverse province del sud. E proprio per questo hanno bisogno di interventi mirati di contrasto ai fenomeni di disoccupazione generalizzata, mancata attrattività per gli investitori e delocalizzazione industriale. Il caso Stellantis di Cassino, con la vendita della palazzina della direzione e la dismissione di due capannoni, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Senza l’istituzione della ZLS si rischia seriamente di perdere multinazionali e grandi aziende, compromettendo in maniera irreversibile lo sviluppo dell’intera area con tutto ciò che ne consegue sul piano socioeconomico.

Ridefinire la perimetrazione della ZLS includendo tutti i Comuni e procedere all’istituzione in tutta l’area del Basso Lazio risulta essere di primaria importanza. In caso non si possa agire in tal senso, è fondamentale creare delle misure integrative mettendo a sistema tutte le risorse regionali, nazionali ed europee disponibili al fine di addivenire ad un piano di sviluppo generalizzato, eliminando o quantomeno limitando il divario economico dei territori. Si ricorda che le due province sono dichiarate ‘zone c non predefinite’ dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 approvata dalla Commissione europea, ovvero zone destinatarie di aiuti finalizzati allo sviluppo regionale e alla coesione territoriale che mirano a recuperare il ritardo e a ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione delle regioni europee meno favorite. Il governo nazionale si attivi e intervenga anche, sostenendo la Regione Lazio, nella definizione nel breve periodo del potenziamento degli snodi commerciali e delle diverse infrastrutture delle due province, imprescindibile per lo sviluppo economico di tutto il comprensorio del Basso Lazio”.

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