Il 9 giugno scorso, attraverso un comunicato stampa, la società Italgas ha ufficializzato la firma del
contratto con Veolia per l’acquisizione delle quote private (49%) di Acqualatina spa, gestore del servizio idrico integrato. È su questo che Antonio Scarsella, segretario del circolo PD Sermoneta, vuole richiamare l’attenzione del Sindaco e la Giunta affinché la tematica venga discussa in sede di Consiglio Comunale.
“Già nel 2017 Acea aveva provato a fare una operazione del genere – afferma Scarsella – e con una delibera dei Sindaci e dei Presidenti dell’Egato 4 (l’assemblea dei soci) era stato espresso da parte pubblica, a seguito di specifico parere legale, il non gradimento della vendita a privati del 49% delle quote di Acqualatina, se non previa partecipazione a gara pubblica. La comunicazione del 9 giugno scorso, senza che sia stata effettuata alcuna gara, appare, quindi, in evidente contrasto con le norme di legge e/o comunque con il precedente pronunciamento”.
“Si ritiene pertanto necessario ed opportuno – continua Scarsella – che il Sindaco e la Giunta mettano al corrente il Consiglio Comunale di quanto avvenuto e mettano in atto tutte le azioni necessarie a verificare se il gestore di Acqualatina abbia comunicato l’accordo tra Italgas e Veolia alla Conferenza dei Sindaci e Presidenti dell’Egato4. Si chiede inoltre al Sindaco di farsi promotore, quale socio pubblico di Acqualatina e componente dell’Assemblea dei sindaci, di esercitare il diritto di prelazione previsto dallo Statuto. Diritto di prelazione che, in pratica, acquisendo le quote dei privati, permetterebbe alla parte pubblica di avere una quota maggiore della società oppure avviare la procedura per trasformare la società mista in società a capitale interamente pubblico dando attuazione al referendum del 2011. Quanto sopra appare ancor più necessario di fronte: all’aumento delle tariffe per il 2022 del 13%; la destinazione dei fondi del PNRR ad un “gestore” che continua a disperdere fino al 70% delle risorse idriche senza intervenire concretamente nel risanamento della rete idrica e l’adeguamento degli impianti fognari e di depurazione. Lasciar passare, come se nulla fosse, il passaggio di quote tra privati confermerebbe come il “gestore di un servizio pubblico primario” sia di fatto oggetto di interessi e speculazioni finanziarie. Il “passaggio di quote” diventa una mera operazione finanziaria, senza che si sia discusso dello stato della partecipazione pubblica nel “sistema idrico”, degli interessi degli utenti, del “piano industriale” del nuovo socio privato. Alla luce di quanto sopra e data la evidente rilevanza pubblica dell’argomento si chiede che lo stesso sia inserito nell’O.D.G. del primo Consiglio Comunale utile”.