Ottaviani: “Ok del Governo alla Zls per Frosinone e Latina”

La proposta, portata nell’aula della Camera dagli onorevoli della Lega Nicola Ottaviani e Giovanna Miele, ha avuto il via libera del Governo

L’opportunità per le province di Frosinone e Latina si chiama Zls, zona logistica semplificata. La proposta, portata nell’aula della Camera dagli onorevoli della Lega Nicola Ottaviani e Giovanna Miele, ha avuto il via libera del Governo e dell’assemblea con ampi settori della minoranza, specialmente il Partito democratico, che hanno votato a favore dell’ordine del giorno di Ottaviani e Miele. Il movimento 5S si è astenuto, in aula. 

“Ci sono zone – ha detto l’onorevole Ottaviani, che ha parlato in aula a nome del gruppo parlamentare della Lega, esprimendo una dichiarazione di voto favorevole al decreto – riguardo alle quali c’è bisogno comunque di una riflessione, zone che sono rimaste fuori rispetto alla  Zes Sud. Stiamo parlando, ad esempio, della provincia di Frosinone e della provincia di Latina, ma anche di quelle di Rieti e di Viterbo, e che hanno una percentuale pari al 18 e al 20 per cento in meno rispetto alla retribuzione media per i lavoratori del privato, scendendo di 3.200 euro fino a 5.500 euro, come nelle situazioni di Rieti e di Viterbo. Certo, questo non significa che il DL sulla Zes del Sud potesse essere onnicomprensivo, ma può costituire un provvedimento che in qualche modo possa essere da stimolo e da sponda per la ridefinizione della disciplina complessiva del Mezzogiorno”.

Lo strumento evocato è quello della Zls e, considerata la sostenibilità e la credibilità della proposta, il Governo ha sposato l’ordine del giorno di Ottaviani e Miele, impegnandosi ad assumere, con la riformulazione portata in aula, “in coerenza con le disposizioni europee in materia di aiuti di Stato, ogni opportuna iniziativa, ove necessario anche di tipo normativo, finalizzata a garantire il sostegno economico ai territori delle province di Latina e Frosinone, nonché il riconoscimento di agevolazioni incentivanti alle imprese insediate o che intendono insediarsi nei medesimi territori, anche valutando la possibilità di costituire una zona logistica semplificata”.

Tutto questo perché, come si legge nel testo dell’ordine del giorno proposto da Ottaviani e Miele, “le province di Latina e Frosinone non solo figuravano storicamente tra le aree ammesse agli interventi agevolati dalla Cassa del Mezzogiorno, istituita dalla legge n. 646 del 1950, ma hanno addirittura beneficiato di una considerevole percentuale delle risorse finanziarie complessivamente erogate dal predetto ente pubblico, ed oggi rientrano nelle c.d. “zone c non predefinite”, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 approvata con decisione della Commissione europea C(2021) 8655 final del 2 dicembre 2021 e integrata dalla decisione C(2022) 1545 final del 18 marzo 2022”.

“Tale “carta” – si legge ancora –  riconoscendo la sussistenza di altre aree svantaggiate, indica i Comuni all’interno dei quali possono essere concessi alle imprese agevolazioni e contributi per investimenti produttivi in misura superiore a quella normalmente prevista dalla normativa sugli aiuti di Stato; trattasi di aiuti a finalità regionale che sono destinati allo sviluppo e alla coesione territoriale e che mirano a recuperare il ritardo e a ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione delle Regioni europee meno favorite che vengono individuate tra quelle che soddisfano le condizioni di compatibilità previste dalla disciplina comunitaria”. Va da sé che è “condiviso che  il diretto inserimento dei territori nell’ambito della nuova ZES unica, anche alla luce di quanto previsto dalla menzionata Carta degli aiuti a finalità regionale, rileverebbe potenziali criticità rispetto al diritto dell’Unione europea”, ma, allo stesso tempo è “imprescindibile assicurare a queste realtà territoriali il necessario sostegno economico, anche tramite l’individuazione di strumenti alternativi o sostitutivi rispetto alle agevolazioni introdotte dal capo III” del “Decreto Sud”.

L’ordine del giorno, così formulato, ha trovato l’appoggio anche della minoranza.

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