Il sottosegretario Delle Vedove visita la casa circondariale di via Apromonte

Ad accompagnarlo sono stati il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il Senatore Nicola Calandrini, e il Deputato Sara Kelany

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove ieri ha fatto visita al carcere di Latina accompagnato dal coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il Senatore Nicola Calandrini e dal Deputato di Fratelli d’Italia Sara Kelany. Al termine della visita, in cui Calandrini e Delle Vedove hanno incontrato il direttore e il capo della polizia penitenziaria, si è tenuta una conferenza stampa nella federazione provinciale del partito. A fare gli onori di casa il Senatore Calandrini: “La visita oggi del sottosegretario al carcere di Latina è importante. Abbiamo toccato con mano le problematiche della struttura di via Aspromonte, nata in periferia e che oggi si ritrova in centro città, sovraffollata e con pochissimi spazi e risorse che rendono davvero complicato il lavoro egregio dei tanti agenti della polizia penitenziaria e degli altri operatori che ogni giorno lavorano nel carcere. Abbiamo stilato una serie di emergenze da affrontare nel breve periodo ma nello stesso tempo stiamo verificando tutte le possibilità per arrivare alla costruzione di un nuovo carcere, adeguato a un territorio come quello del capoluogo. Un percorso non immediato ma per il quale stiamo già attuando delle azioni concrete, cosa mai verificatasi in passato.

Abbiamo la possibilità, nelle prossime settimane, di creare una vera filiera di governo che colleghi Latina a  Palazzo Chigi passando per la Regione Lazio. Una filiera di concretezza che risponda, dopo anni di immobilismo, finalmente alle esigenze dei cittadini”. Presente anche l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini: “Nel sistema giustizia italiano ci sono molte cose da fare ma io credo che finalmente ci sia il coraggio per farle, perché Andrea Delle Vedove è una persona che ci mette la faccia, come noi.  Ezra Pound diceva che se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui. Noi dimostriamo con i fatti quanto valiamo”. Intervenuto in conferenza anche il Deputato di Fratelli d’Italia, l’On. Sara Kelany: “La nostra Provincia è alle porte della Campania e le realtà criminali che si affacciano sul nostro territorio sono di alto profilo dal punto di vista della pericolosità. Gli operatori spesso si trovano a lavorare con risorse carenti dal punto di vista economico e delle risorse umane. L’attenzione che pone il sottosegretario al sistema carcerario segna per fortuna un cambio di passo di cui l’Italia aveva estremamente bisogno”.

A chiudere la conferenza stampa è stato il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle vedove: “in Italia la giustizia è da riformare, dal civile al penale, passando dalle norme tributarie che sottopongono il cittadino a prove diaboliche di innocenza e bloccano gli investimenti nazionali ed esteri. Per quanto riguarda le carceri, sono assolutamente convinto che ci sia bisogno di un radicale cambio di passo. Non è pensabile affrontare il problema del sovraffollamento con indulti e decreti svuota carceri. Occorre essere pragmatici e noi stiamo affrontando la questione in questo senso. Sappiamo, ad esempio, che il 20% dei detenuti provengono da altri Paesi. E’ necessario che questi, per i quali evidentemente il patto di integrazione non ha funzionato, scontino la pena nei loro Paesi di origine. Ad oggi, inoltre, non ci sono risorse che possano davvero rimettere in società i detenuti tossicodipendenti. Quello che faremo in questo senso è stringere una rete di collaborazione con comunità del terzo settore, chiuse e sicure, che possano accogliere questi detenuti che io auspico non passino più dal carcere. Se tutto questo non dovesse bastare stiamo lavorando a una nuova stagione di edilizia carceraria. Una stagione che preveda anche una collaborazione pubblico privato e in questo Latina potrebbe rappresentare un laboratorio. E’ necessario cambiare la normativa ma non vedo perché non si possano prevedere accordi che consentano a imprenditori privati di convertire strutture commercialmente appetibili in cambio della costruzione di nuovi carceri nelle periferie, funzionali per detenuti e operatori. Dobbiamo poi ripensare tutto il diritto penale perché purtroppo oggi in Italia l’imputato, innocente fino a prova contraria, viene trattato come se fosse già un condannato mentre, al contrario, non esiste una reale certezza della pena. E’ un sistema inefficiente che va necessariamente cambiato”.

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