«L’inclusione ufficiale dell’intero tratto pontino della Via Appia nel sito UNESCO Regina Viarum è una notizia straordinaria, frutto di un lavoro corale e di una visione condivisa che merita di essere celebrata. Esprimo grande soddisfazione e un sentito ringraziamento, in primis, al Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli per la determinazione con cui ha guidato un percorso capace di unire istituzioni, territori e comunità in nome del patrimonio comune».
Così Valeria Campagna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Latina e Vicesegretaria regionale del PD Lazio, commenta il riconoscimento arrivato nel corso della 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, che ha accolto la proposta della Provincia di Latina per includere nel sito UNESCO anche il tratto da Minturno a Cisterna, inizialmente escluso.
«Questo risultato restituisce centralità a Comuni come Latina, Cisterna, Sermoneta, Sezze, Norma e Pontinia, che oggi rientrano finalmente in un racconto storico che li riguarda da vicino – prosegue Campagna –. È un atto di giustizia culturale e territoriale, che sancisce il valore paesaggistico e archeologico di un asse millenario che ancora oggi attraversa le nostre comunità».
«In questo riconoscimento – aggiunge – c’è anche una testimonianza concreta di come si possa amministrare il territorio con visione, capacità di ascolto e progettualità, costruendo alleanze istituzionali e ottenendo risultati concreti, condivisi e duraturi».
«Ora – conclude la capogruppo PD e vicesegretaria regionale del Lazio – abbiamo l’occasione di fare di questo traguardo un volano di sviluppo sostenibile e identitario. In vista del Centenario della fondazione di Latina, questa è una straordinaria opportunità per unire la narrazione del Novecento urbano alla lunga storia del territorio pontino, valorizzando anche il patrimonio culturale rappresentato dalla recente proposta del parco archeologico di Satricum, antica città fondata dai Latini nel X secolo a.C., fulcro di memoria storica e testimonianza delle radici più profonde dell’identità locale. Latina può e deve raccontarsi non solo come città di fondazione, ma come luogo in cui la storia antica e quella moderna si incontrano. La Via Appia come patrimonio dell’umanità è un invito a ripensare la nostra memoria e il nostro futuro con uno sguardo più largo e consapevole».