La provincia di Latina resta l’epicentro nazionale del focolaio di West Nile Virus, con 54 casi confermati e 5 decessi al 5 agosto, pari al 65% delle infezioni registrate nel Lazio. Lo evidenziano i portavoce di Europa Verde Lazio, Filippo Treiani e Alessandro Cavaliere, che accusano la Regione di “ritardi gravi” nelle misure preventive.
Secondo i dati di ISS e Ministero della Salute, il Lazio è oggi la regione più colpita in Europa. Per il partito ecologista, le istituzioni continuano a reagire “quando i casi sono già esplosi”, anziché programmare interventi a partire dalla primavera.
Europa Verde chiede:
- campagne di disinfestazione estese e tempestive in tutte le aree a rischio;
- rafforzamento del monitoraggio entomologico e virologico;
- informazione capillare ai cittadini, con incontri pubblici nei comuni più colpiti (Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze, Sabaudia, Anzio e Nettuno).
Il movimento richiama inoltre l’urgenza di un approccio One Health, che consideri insieme la salute umana, animale e ambientale, specie in un contesto di crisi climatica che favorisce la proliferazione delle zanzare.
“Non è accettabile – concludono Treiani e Cavaliere – che il virus continui a diffondersi ogni anno senza un piano di contrasto efficace. La Regione deve agire subito, intensificando prevenzione e sorveglianza per tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.