Lo sport come strumento di crescita, educazione e coesione sociale. È stato questo il filo conduttore dell’incontro “Valori in gioco: il ruolo dello sport nella società”, che si è svolto nella Sala De Pasquale del Comune di Latina nell’ambito del Villaggio Europeo dello Sport. A moderare l’evento è stato il giornalista e speaker internazionale Giuseppe Baratta, che ha aperto il convegno raccontando alcune delle sue esperienze maturate in oltre venti anni di attività anche come promotore di progetti educativi. «Lo sport è un veicolo potentissimo per trasmettere valori e questo l’ho visto con i miei occhi, attraverso gli atleti che si sono comportati in modo virtuoso sul campo, ma anche con iniziative che hanno coinvolto migliaia di ragazzi – ha spiegato Baratta – Penso a “#Accendiamoilrispetto”, realizzato per sette anni insieme a Top Volley e con il supporto di AbbVie, concluso ormai qualche anno fa, che ha portato il messaggio del rispetto in oltre 12.000 studenti in tutta Italia. E poi al progetto Volley S3 della Fipav, che sto seguendo da vicino con Andrea Lucchetta e Valerio Vermiglio: un viaggio straordinario nel cuore delle piazze e delle scuole grazie alla Federazione italiana pallavolo».
Andrea Chiarato, assessore allo sport del Comune di Latina, ha portato i saluti del sindaco Matilde Celentano, sottolineando «l’importanza di momenti come questi, capaci di mettere al centro non solo l’attività sportiva ma soprattutto i messaggi positivi che da essa possono derivare». Un intervento particolarmente toccante è stato quello di Adriano Percoco, papà atleta che corre le gare podistiche trainando il figlio Fabrizio, sui pattini. «Lo sport ci ha cambiato la vita – ha spiegato – All’inizio, dopo aver parlato con i medici, avevamo paura, ma poi abbiamo trovato coraggio e, con il supporto di mia moglie Assunta, siamo riusciti a trasformare la nostra storia in un messaggio di speranza per tante altre famiglie proprio grazie allo sport». Molto applaudito anche l’intervento di Davide Paccassoni, mental coach di atleti di alto livello. «Il mio scopo è aiutare e affiancare gli atleti a trovare la forza interiore e valorizzare le loro capacità: ho visto campioni rialzarsi dopo brutti infortuni, grazie a un percorso di crescita mentale che è stato decisivo anche per i loro risultati sul campo».
Mauro Bianchi, imprenditore e dirigente sportivo, ha raccontato la crescita dell’Handball Club Pontinia, squadra che ha portato il ricordo della figlia Marica, scomparsa prematuramente. «Quella che è partita come una sfida da genitore, è diventato anche un modo per tenere vivo il suo ricordo attraverso lo sport, diventando in pochi anni una realtà che ha primeggiato in Serie A1 portando il nome di Pontinia in Italia e in Europa. Tutto questo è il segno di come lo sport possa dare nuova forza alla vita».
Annalisa Muzio, assessore all’Urbanistica e ai Borghi e ideatrice del Palio dei Borghi, ha ricordato come «lo sport sia un momento di aggregazione straordinario, capace di mettere insieme le persone e creare legami che vanno oltre la competizione». Infine, Umberto Martone, presidente del Panathlon International Club di Latina, ha sottolineato «il valore etico dello sport e l’importanza di ricordare, anche attraverso monumenti e simboli presenti nella nostra città, che lo sport è prima di tutto educazione e rispetto».
L’incontro si è concluso tra molte riflessioni condivise, tra cui quelle di Gennaro Ciaramella, che ha confermato il grande interesse e la centralità dello sport come strumento per costruire comunità più solidali, inclusive e consapevoli.