Mentre il calendario si avvicina al 2 giugno, giorno in cui l’Italia celebra la nascita della sua Repubblica, a Latina e in molte altre città si prepara una vigilia diversa. Non di festa, ma di memoria, coscienza e presenza collettiva.
Domenica 1° giugno, alle ore 22, in Piazza del Popolo (lato Intendenza di Finanza), si terrà un presidio silenzioso promosso da associazioni, movimenti, sindacati, partiti e cittadine e cittadini uniti da un sentimento comune: portare una luce per Gaza, per il popolo palestinese, per chi sta vivendo nel buio della distruzione e del dolore.
Senza slogan, senza bandiere di parte, senza proclami. Soltanto piccole luci — candele, lanterne, schermi di cellulari — a illuminare simbolicamente la notte. A dare voce, in silenzio, a chi voce non ha più.
“Non per sé. Non per il proprio nome, la propria appartenenza, la propria visibilità. Ma per la giustizia e la dignità umana.”
Il presidio si inserisce in una mobilitazione nazionale che invita a occupare lo spazio pubblico con responsabilità e compassione, a non voltarsi dall’altra parte mentre in Palestina si consuma una tragedia che “lacera la coscienza del mondo”. Una tragedia che, giorno dopo giorno, cancella vite, affetti, futuro.
In un tempo segnato dalla frammentazione e dal rumore, questa iniziativa sceglie la sobrietà come forma di resistenza, la compassione come linguaggio comune, la luce come segno di vita.
Hanno aderito all’iniziativa numerose realtà del territorio:
ANPI (provinciale e sezione di Latina), CGIL Frosinone – Latina, Articolo 21, Rete Studenti Medi, Arcigay Latina Seicomesei Aps, Progetto Enea, Centro Donna Lilith, Libera Contro le Mafie, Underground Culture, Percorsi di Umanità, Giovani Democratici, Movimento 5 Stelle, Latina Bene Comune, Per Latina 2032, Possibile, AVS Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Partito Democratico.
L’appello è aperto a tutte e tutti: a chi non accetta di restare in silenzio davanti al dolore del mondo, ma sceglie un silenzio che parla, che accoglie, che accompagna. Perché anche un gesto semplice, come una luce nella notte, può essere segno di vicinanza, di speranza, di umanità condivisa.