Il ritorno a casa, per molti pendolari del sud pontino, è diventato una corsa a ostacoli. La soppressione del treno regionale serale Roma Termini–Formia delle 23.11, attivo nei feriali solo a singhiozzo, ha acceso la miccia della protesta. A farsi portavoce del malcontento sono il Codacons Latina e il Comitato spontaneo dei pendolari di Cisterna, che hanno deciso di scendere in campo con una petizione popolare per chiedere il ripristino integrale della corsa.
Il collegamento, oggi limitato al lunedì e ai weekend, è stato sacrificato a causa dei lavori di ammodernamento sulla linea Roma–Napoli via Formia. Interventi necessari, ma che secondo i pendolari stanno producendo un effetto collaterale pesante: meno treni, più disagi e nessuna riduzione sui costi degli abbonamenti, nonostante il servizio ridotto.
Molti viaggiatori, infatti, continuano a pagare abbonamenti mensili e annuali a prezzo pieno, pur essendo costretti a ricorrere a soluzioni alternative, spesso più care e meno agevoli. Una situazione che, secondo l’associazione dei consumatori, potrebbe aprire la strada anche a richieste di risarcimento per i danni subiti, sia economici che legati alla qualità della vita.
Da qui la richiesta formale di un confronto diretto con Trenitalia, la Regione Lazio e l’Autorità di regolazione dei trasporti. L’obiettivo è duplice: riportare in servizio il treno serale e verificare eventuali violazioni degli standard previsti dalla Carta dei Servizi in tema di efficienza, trasparenza ed equità.
Se non arriveranno risposte concrete, avvertono i promotori dell’iniziativa, non si escludono azioni legali collettive. Intanto la petizione cresce, alimentata da una richiesta semplice e sempre più pressante: poter tornare a casa, anche di sera, senza pagare il prezzo dei disservizi.