Trasporto pubblico utilizzato come taxi, il sindaco di Ponza interviene sulla vicenda

La vicenda documentata da uno dei passeggeri tramite un video postato sui social. Il primo cittadino Ambrosino chiarisce la situazione

È diventata virale in poco tempo la storia che da ieri sta circolando sui social, ripresa da un passeggero a bordo di un autobus di linea del trasporto pubblico locale dell’isola di Ponza e che racconta di come il mezzo abbia improvvisamente cambiato rotta per andare a prendere un gruppo di giornalisti che in quel momento si trovava in una diversa località dell’isola.

A raccontare la vicenda è stato lo stesso utente che ha registrato la scena, parlando prima dell’arrivo di una chiamata e poi dell’improvviso cambio di direzione del mezzo, uscendo quindi fuori dalla tratta prevista dalla linea: “Eravamo su via Conti, l’autista è stato invitato da non so chi al telefono e adesso siamo tornati indietro”. L’autobus si è quindi fermato alla nuova meta, facendo salire i 12 giornalisti sul mezzo, tra le polemiche e lo sbigottimento dei passeggeri presenti a bordo.

A chiarire la situazione ci ha pensato però il primo cittadino dell’isola, Francesco Ambrosino, che sempre tramite i social ha spiegato la situazione, da una parte scusandosi con i passeggeri del bus (primo tra tutti l’autore del video denuncia) e poi con gli stessi giornalisti, anche loro vittime ignare.
“La storia che ha raccontato e filmato ieri pomeriggio Francesco Di Meglio è una storia assurda, incredibile e che va condannata senza se e senza ma.

Va però spiegata la reale dinamica e il coinvolgimento attivo dei vari soggetti, altrimenti si rischia di non comprendere chi è vittima e chi invece è responsabile di questo comportamento sciagurato.

Per meglio comprendere bisogna fare un piccolo preambolo. Il Comune di Ponza ogni anno in primavera ed in autunno invita dei giornalisti allo scopo di promuovere l’isola, le sue bellezze e le sue eccellenze eno-gastronomiche. Ieri era il giorno in cui questi giornalisti erano arrivati sull’isola, ben 12 giornalisti di varie testate e redazioni televisive. Dopo un aperitivo al Santa Domitilla il programma prevedeva lo spostamento in autobus presso il ristorante A Casa di Assunta. I ristoranti come gli alberghi e tutti gli altri operatori coinvolti in questi “Press Tour ” , mettono a disposizione le loro strutture e i loro servizi volontariamente e gratuitamente.

In questa chiave va letta anche la presenza di un autobus per gli spostamenti di questi nostri importanti ospiti.

Dicevo, tornando all’episodio raccontato da Francesco, noi avevamo organizzato il tutto e tra le varie cose c’era questo spostamento in autobus per la cena e il relativo rientro . Ora nessuno di noi men che meno i giornalisti, potevano sapere che l’autobus che li attendeva era stato dirottato dalla linea pubblica. In quell’autobus ieri sera, non c’era nessuno che potesse far comprendere l’accaduto a questi ignari giornalisti, che tra l’altro fatto eccezione per un paio di loro, non conoscevano Ponza.

Evidentemente senza nessuna mediazione e una adeguata spiegazione si può comprendere anche la reazione poco composta di alcuni di loro .

Dalla disamina dell’accaduto è ora possibile però ristabilire la verità e comprendere a chi addossare le responsabilità.

Senza alcuna giustificazione Schiaffini deve chiedere scusa a: Francesco, agli altri occupanti dell’autobus che ieri sera hanno visto il dirottamento del mezzo di linea, ai giornalisti che si sono trovati loro malgrado in una vicenda surreale, ai cittadini di Ponza per la pessima figura che rischiano di subire da questa storia e al Comune che tenta anche sbagliando qualche passaggio, di portare l’isola dove merita usando i mezzi e le possibilità a disposizione.

Acclarata l’assoluta ed unica responsabilità del gestore del TPL nella vicenda, considerando anche le varie rimostranze sui disservizi di questa gestione, riteniamo a questo punto che il servizio di linea locale non possa prescindere da un referente che stia quotidianamente sull’isola, con cui si possa interloquire e discutete, avere come oggi qualcuno che sta a Roma non funziona e abbiamo verificato che non si è in grado neanche di gestire le più semplici e banali emergenze.

Ci aspettiamo quindi una pubblica ammenda e un gesto simbolico di comprensione del danno arrecato. Noi dal canto nostro chiediamo scusa, anche se incolpevoli , a tutta la cittadinanza”.

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Sara Salvalaggio
Sara Salvalaggio
Sara Salvalaggio è una studentessa del corso di laurea in Editoria e Scrittura presso l’Università Sapienza di Roma. Da sempre appassionata di scrittura, prova un forte interesse per la comunicazione, in particolare quella attraverso l’uso dei social media.

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