Torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora. Quando e dove è nata, perché e tutte le conseguenze

Nonostante l’ora solare rappresenti l’ora ‘normale’ della Terra, da tempo si discute sulla possibilità di abolirla

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 torna l’ora solare. Alle tre in punto, le lancette degli orologi dovranno andare indietro di un’ora. Questo orario sarà in vigore fino a domenica 29 marzo 2026, quando si tornerà di nuovo a quella legale.

Così facendo, si torna all’ora ‘normale’ della Terra. Domenica dormiremo un’ora in più, ma avremo un’ora di luce in meno durante il giorno. Diversi studi hanno dimostrato che nei giorni successivi al passaggio da ora solare a legale e viceversa, si può avvertire l’effetto jet lag, ossia qualche disturbo dovuto all’alterazione sonno-veglia.

Perché il passaggio da ora legale a ora solare?

L’Europa ha stabilito che nell’ultima domenica di marzo si passi all’ora legale, ovvero si porti l’orologio in avanti di 60 minuti. L’ora legale ‘è nata’ a Londra nel 1916, quando la Camera dei Comuni approvò il cosiddetto British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Anche l’Italia aderì all’iniziativa, così come altri Paesi, perché in tempo di guerra il risparmio energetico era fondamentale. Nel corso degli anni fu sospesa, abolita e ripristinata diverse volte. Dal 1996, furono stabiliti in Italia i tempi dell’ora legale, ufficializzati da una legge nel 2010: inizio alle 2 del mattino dell’ultima domenica di marzo per terminare alle 3 del mattino dell’ultima domenica di ottobre. Mandare avanti le lancette degli orologi per risparmiare energia elettrica è un’idea nata dalla guerra, che trova ancora più validità oggigiorno.

Nonostante l’ora solare rappresenti l’ora ‘normale’ della Terra, da tempo si discute sulla possibilità di abolirla. La motivazione è da trovare nei vantaggi dell’ora legale. Portare le lancette un’ora in avanti, infatti, consente di godere di un’ora di luce in più, permettendo quindi un risparmio sui consumi energetici non indifferente. E non solo. Anche l’ambiente con l’ora legale ottiene benefici: meno elettricità significa meno emissioni di CO2 in atmosfera. Sull’abolizione dell’ora legale, insiste fortemente la Spagna. Lunedì scorso su X il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, ha pubblicato un video in cui ha parlato dell’argomento: “Cambiare l’ora due volte all’anno non ha più senso. Aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone. Pertanto, oggi il governo spagnolo proporrà all’UE, in sede di Consiglio Energia, di porre fine al cambio stagionale dell’ora e chiederà che venga messo in atto il relativo meccanismo di revisione”, ha detto.

Il passaggio all’ora legale riduce qualità e durata del sonno

L’ora legale, adottata in più di settanta Paesi, è stata introdotta con l’intento di ridurre i consumi energetici e migliorare l’utilizzo della luce naturale. Negli ultimi anni, tuttavia, il dibattito si è spostato sempre più sugli effetti che questo cambiamento può avere sulla salute delle persone, in particolare sul sonno e sulla vigilanza diurna. Una revisione sistematica, cioè un’analisi che raccoglie e valuta in maniera critica tutti gli studi disponibili su un determinato argomento, pubblicata sulla rivista Sleep Medicine Reviews, ha cercato di fare chiarezza. Il lavoro è stato guidato dal Centro di Medicina del Sonno dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con Università di Pavia, Fondazione Mondino, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università Uninettuno e Università di Genova. I ricercatori hanno esaminato 27 studi condotti in diversi Paesi, mettendo in luce un quadro articolato. Le conseguenze del passaggio primaverile all’ora legale appaiono più nette: riduzione della durata del sonno, maggiore frammentazione e incremento della sonnolenza diurna. Effetti che risultano particolarmente marcati negli individui con cronotipo serale, i cosiddetti “gufi”, che tendono a coricarsi tardi e a soffrire di più lo spostamento dell’orologio sociale. Al contrario, il ritorno all’ora solare in autunno sembra avere conseguenze più contenute e talvolta persino favorevoli, con un temporaneo aumento delle ore di sonno. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

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