Roma si arricchisce di una mostra di straordinario valore culturale e sociale. Presso il WeGil, in Largo Ascianghi 5, è stata inaugurata “Tesori Ritrovati. Patrimonio Culturale tra Crimine, Diplomazia e Giustizia”, un’esposizione che racconta la battaglia dell’Italia contro il traffico illecito di beni culturali attraverso le opere recuperate e restituite allo Stato.
L’iniziativa, visitabile gratuitamente fino al 4 luglio dalle ore 10 alle 19, rappresenta il risultato concreto dell’impegno investigativo e diplomatico dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio, specialità dell’Arma che da decenni si distingue nella lotta contro i crimini ai danni del patrimonio artistico nazionale.
Rocca: “Difesa concreta della nostra identità culturale”
All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura Simona Baldassarre, che hanno preso parte alla prima giornata della conferenza internazionale “La lotta contro il traffico illecito di beni culturali: un’azione coordinata attraverso diplomazia, legge, tecnologie e il ruolo dei Carabinieri”.
“Ringrazio l’assessore Baldassarre, l’Arma dei Carabinieri e l’Heritage International Institute per aver promosso questo importante convegno e la mostra dedicata al patrimonio culturale trafugato”, ha dichiarato il presidente Rocca. “Un’iniziativa di grande valore, che richiama l’attenzione su un tema centrale: la difesa concreta della nostra identità culturale.”
Il presidente regionale ha sottolineato come eventi di questo tipo non siano “solo momenti di approfondimento, ma strumenti di consapevolezza civile” che evidenziano la fragilità del patrimonio e la necessità di proteggerlo con determinazione.
Cultura versus criminalità: un messaggio di speranza
Particolarmente significativo è stato il messaggio di Rocca sulla forza della cultura contro la criminalità: “La cultura e l’arte sono più forti della criminalità. Perché educano, uniscono e costruiscono futuro. Dove c’è conoscenza e bellezza, la violenza arretra.”
Il presidente ha tracciato un netto contrasto tra le due forze: “La criminalità ruba, distrugge, cancella. La cultura restituisce, protegge, tramanda. Ed è su questa forza che dobbiamo continuare a investire.”
Tecnologia e innovazione al servizio dell’arte
La mostra mette in evidenza anche l’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dell’Arma dei Carabinieri nella tutela del patrimonio artistico. “L’impiego delle nuove tecnologie da parte dell’Arma, che vediamo oggi esposte, dimostra come innovazione e ricerca possano essere alleati decisivi nella tutela dell’arte”, ha evidenziato Rocca.
Questa direzione tecnologica rappresenta un linguaggio che parla direttamente ai giovani e al mondo universitario, settori sui quali l’amministrazione regionale punta per il futuro della tutela culturale.
Il WeGil: spazio vivo per la cultura del territorio
La scelta del WeGil come sede dell’evento non è casuale. Come ha spiegato il presidente Rocca, si tratta di una decisione “coerente con il lavoro che stiamo portando avanti: rendere sempre più vivo e accessibile questo spazio della Regione Lazio, mettendolo a servizio della cultura, della formazione e delle energie del territorio.”
Il centro culturale regionale si conferma così come punto di riferimento per iniziative di alto profilo che coniugano divulgazione, ricerca e sensibilizzazione sociale.
Baldassarre: “Patrimonio fragile sotto attacco”
L’assessore alla Cultura Simona Baldassarre ha posto l’accento sulla vulnerabilità del patrimonio culturale: “La cultura è identità e chi la distrugge o la ruba attenta all’identità di una nazione. Si tratta di un’eredità fragile, sotto attacco dei terroristi, della guerra, delle mafie.”
L’assessore ha ringraziato tutti gli organizzatori per aver voluto dare vita a “una conferenza così importante” su tematiche di cruciale rilevanza per la salvaguardia dell’identità nazionale.
L’Italia leader mondiale nella tutela culturale
Baldassarre ha sottolineato il ruolo di leadership internazionale dell’Italia in questo settore: “Questo simposio porta lustro all’Italia. Un’Italia che, attraverso il coraggio e la professionalità dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, dei ‘Caschi blu della Cultura’ e delle sue eccellenze del mondo della ricerca e delle professioni è diventata punto di riferimento globale nella difesa dell’identità storica e artistica dei popoli.”
Sensibilizzazione dei giovani: obiettivo prioritario
Uno degli aspetti più significativi dell’iniziativa riguarda l’obiettivo educativo. Come ha spiegato l’assessore Baldassarre, la mostra è stata pensata “per sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani, sul valore fragile e prezioso del patrimonio culturale e sull’urgenza di proteggerlo, ovunque esso si trovi.”
Questo approccio generazionale rappresenta un investimento strategico per garantire la continuità dell’impegno nella tutela del patrimonio artistico nazionale.
Un patrimonio che torna a casa
Le opere esposte al WeGil raccontano storie di sottrazione, investigazione e restituzione. Ogni pezzo esposto rappresenta una vittoria della legalità e della diplomazia internazionale contro il traffico illecito di beni culturali, un fenomeno che sottrae alle comunità parti fondamentali della loro identità storica e artistica.
La mostra documenta il lavoro certosino dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, che attraverso indagini complesse e collaborazioni internazionali riescono a riportare in Italia opere d’arte e manufatti storici di inestimabile valore.
Conferenza internazionale: un approccio multidisciplinare
Parallelamente alla mostra si è svolta la conferenza organizzata dall’Heritage International Institute, con il patrocinio dei Carabinieri e della Regione Lazio. L’evento ha messo al centro l’approccio coordinato che unisce diplomazia, legislazione, tecnologie avanzate e competenze investigative specialistiche.
Questo modello multidisciplinare rappresenta l’evoluzione più avanzata nella lotta contro i crimini ai danni del patrimonio culturale, un settore in cui l’Italia ha sviluppato competenze riconosciute a livello mondiale.
L’appuntamento al WeGil si conferma così come un momento di riflessione e di orgoglio nazionale, mostrando come la tutela del patrimonio culturale sia diventata una missione che unisce istituzioni, forze dell’ordine specializzate e società civile in un impegno comune per la salvaguardia dell’identità culturale italiana e mondiale.