Legambiente Terracina lancia l’allarme sull’appalto rifiuti da 93 milioni di euro finito nell’indagine della DDA di Napoli, che coinvolge anche la Stazione Unica Appaltante di Frosinone e la ditta Super Eco Srl, per la quale è stato ipotizzato il concorso esterno in associazione mafiosa.
“È un appalto rischioso, poco trasparente, e va sospeso in attesa dell’esito dell’inchiesta”, dichiara Anna Giannetti, presidente del circolo Legambiente “Pisco Montano” e consigliere nazionale dell’associazione.
Il circolo, attivo da anni nel denunciare illegalità ambientali, sottolinea che Terracina è già uscita dai radar delle buone pratiche ambientali, con una raccolta differenziata in calo e l’esclusione dai premi assegnati da Legambiente ai “Comuni Ricicloni”.
“Servono soluzioni moderne e consortili, non modelli diseconomici e potenzialmente infiltrabili”, aggiunge Giannetti, riferendosi anche al recente Ecoforum 2025 e al rapporto annuale Ecomafie, che colloca la provincia di Latina all’11° posto in Italia per reati legati al ciclo dei rifiuti.
Legambiente plaude all’opposizione consiliare per aver chiesto l’annullamento in autotutela dell’appalto e apprezza le verifiche tecnico-legali avviate dal Comune.
“Vigileremo come sempre, affinché Terracina non diventi terra di conquista per i clan”, conclude Giannetti.