In quattro, coinvolti nell’operazione Free Beach, tra imprenditori e tecnici, sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota. In tribunale si sono presentati imprenditori e professionisti coinvolti nell’indagine che ha portato alle dimissioni dl sindaco di Terracina Roberta Tintari ed alla caduta della sua giunta.
Tutti hanno negato le accuse mosse dal giudice. In primi il proprietario del campeggio ‘Arcobaleno’, Ivo Di Sauro, che avrebbe, secondo l’accusa, avuto informazioni sul Pua. Ha negato qualsiasi suo condizionamento rispetto alle scelte dell’amministrazione guidata da Roberta Tintari in materia di concessioni.
Quindi è toccato all’amministratore della società White srl, Raffaele Graziani, assistito dagli avvocati Vincenzo Macari e Enrico Iascone Maglieri. Non solo ha risposto alle domande, ma ha anche prodotto una documentazione che dimostrerebbe la sua estraneità ai fatti contestati nonché l’insussistenza del rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato non essendo più titolare della società.
Per quanto riguarda il geometra Giuseppe Zappone, assistito dagli avvocati Toni De Simone e Gianni Lauretti, ha rilasciato spontanee dichiarazioni rispetto alle contestazioni in particolare quelle sul progetto dello stabilimento Whitebeach. Il giudice, preso atto del parere favorevole del pubblico ministero, ha accolto la richiesta della difesa e revocato il provvedimento di divieto di dimora a Terracina.
L’ultimo ad essere ascoltato è stato l’avvocato Giuseppe Mosa, assistito da Marco Papolla. Il professionista ha respinto l’accusa di avere utilizzato il suo ruolo di presidente del Nucleo di valutazione del Comune di Terracina e di avere agito in qualità di libero professionista: la difesa ha depositato una memoria e chiesto la revoca della misura interdittiva, istanza sulla quale il pm ha espresso parere contrario. Domani si prosegue con gli interrogatori dell’ex vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi, di Alberto Leone e dell’imprenditore Giampiero La Rocca, tutti finiti agli arresti domiciliari.