Supplenti senza stipendi, la drammatica testimonianza

"Dalla prima lettera scritta sono passati sedici giorni e praticamente non è cambiato nulla anzi le cose sono peggiorate"

Dalla prima lettera scritta sono passati sedici giorni e praticamente non è cambiato nulla anzi le cose sono peggiorate. Dalle cose lette i pochi fortunati che sono riusciti a farsi autorizzare il pagamento delle rate entro il 13 dicembre 2023 non hanno ancora ricevuto l’accredito.

Nessuno da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito dice una parola o dà risposta a questa situazione; dai dati che ho avuto modo di studiare neanche nel 1929, momento ricordato come “la più grande crisi economica” è capitato tutto ciò”.

Questa la testimonianza di un docente, che prosegue:

“Sono tornato a scrivere per aggiornare tutti sulla mia situazione, comune a molti purtroppo, ad oggi le mie rate di novembre e dicembre sono bloccate nello stato di “elaborato-verifica pos”, questo vuol dire che ad oggi il Ministro e il Ministero non hanno emesso i soldi per far percepire i miei stipendi, guadagnati onestamente e con passione, sono andato a lavorare tutti i giorni anche con le placche alla gola e la febbre molto alta, perché (altro cosa assurda di questo Paese) se mandi la malattia si blocca tutto e ciò comporta ulteriori ritardi nel percepire gli stipendi; non siamo neanche liberi di ammalarci!

Scrivo oggi perché domani ho alcune scadenze e non so come far fronte ad esse visto che sono due mesi che chiedo soldi alla mia famiglia per pagare le bollette, pagare la rata del mutuo, fare spesa.

Ecco domani sarà il momento che non riuscirò a far fronte a queste spese perché non posso chiedere più soldi a nessuno, non sono riuscito a restituire ciò che mi è stato prestato per colpa di chi dall’alto sta giocando al gioco del mutismo e soprattutto sta giocando sulla mia pelle e su quella di tanti docenti precari che come me non sanno più come e cosa fare.

Chiedo a tutti i Cittadini di questo Paese, a tutti i Docenti Precari e no, a tutti i Sindacati, a tutti i Giornalisti, a tutti gli organi della Società civile di aiutarmi e aiutarci a risolvere questo problema che sta diventando veramente pesante, ci è stata tolta la nostra dignità di essere umano, ci sta togliendo la bellezza di costruire una famiglia.

Questo governo ci chiede di mettere al mondo bambini, come posso pensare di mettere al mondo un bambino se lo Stato per cui lavoro ogni giorno non paga gli stipendi da mesi? Cosa posso garantire? Adoro il mio lavoro ma se il prezzo da pagare è questo. A voi le risposte.

Ps: domani non riuscirò a pagare alcune cose e per colpa di questo governo non potrò più accedere a finanziamenti e altro ancora”.

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