La nascita del Consorzio distrettuale dei servizi sociali LT1, previsto dalla nuova convenzione regionale entrata in vigore l’8 luglio, apre una fase di profonda trasformazione per i comuni di Aprilia, Cisterna, Cori e Rocca Massima.
Finora i servizi erano gestiti in forma associata con Aprilia Comune capofila, ruolo che garantiva alla città centralità e potere decisionale. Con il nuovo modello, però, si passa a un Consorzio obbligatorio dotato di personalità giuridica, comitato dei sindaci, ufficio tecnico rafforzato e una sede fisica.
È proprio sulla sede che si gioca una partita cruciale: il Consiglio comunale di Cisterna ha deliberato all’unanimità la candidatura della propria città, ridisegnando gli equilibri del distretto e mettendo a rischio la leadership storica di Aprilia.
Per i cittadini, nell’immediato, i servizi essenziali non cambieranno: assistenza domiciliare, progetti per minori, disabili e anziani continueranno a essere garantiti. Ma a mutare saranno le regole di programmazione e di gestione economica: Aprilia dovrà condividere scelte e risorse in un contesto sovracomunale, perdendo parte della sua autonomia.
Il timore è che la città, che conta da sola quasi il triplo degli abitanti degli altri comuni messi insieme, possa essere marginalizzata nonostante il suo peso demografico e sociale. Le nuove professionalità che andranno a rafforzare l’Ufficio di Piano, ad esempio, rischiano di non essere distribuite in modo proporzionato.
Secondo l’analisi di attivisti e associazioni del territorio, la priorità per Aprilia è non subire passivamente il processo, ma assumere un ruolo attivo e strategico. Ciò significa costruire alleanze con gli altri comuni in un’ottica di cooperazione, promuovere una governance trasparente ed equa, garantire una rappresentanza proporzionata negli organi decisionali e vigilare affinché le risorse vadano realmente a beneficio della comunità.
Fondamentale sarà anche il contributo della partecipazione civica: associazioni, comitati e famiglie dovranno essere coinvolti nella costruzione del nuovo welfare, magari attraverso un Osservatorio civico permanente che vigili su servizi e finanziamenti.
La sfida è chiara: trasformare il Consorzio da rischio di marginalizzazione a opportunità di crescita condivisa. Per Aprilia non è solo una questione tecnica, ma una battaglia di dignità sociale e rappresentanza.