Le principali organizzazioni sindacali della sanità – CGIL FP, CISL FP, UIL FPL e Nursind, insieme alla RSU aziendale della ASL di Latina – hanno presentato una formale contestazione nei confronti del recente piano di ricollocazione del personale delle professioni sanitarie, collegato al progetto di “ridistribuzione degli spazi aziendali” avviato dalla direzione dell’Azienda Sanitaria Locale. In una nota indirizzata alla Direzione Generale (Dr.ssa Sabrina Cenciarelli), al Direttore Sanitario Aziendale (Dr. Sergio Parrocchia), al Dipartimento di Staff (Dr.ssa Assunta Lombardi), al Comitato Unico di Garanzia (CUG) e alla Regione Lazio, le sigle sindacali chiedono la sospensione immediata del piano e l’apertura urgente di un tavolo tecnico-sindacale. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, la riorganizzazione è stata avviata senza alcuna preventiva informazione o consultazione con le organizzazioni sindacali e la RSU, in violazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Sanità. Le sigle denunciano l’assenza di coinvolgimento anche del CUG, organismo chiamato a valutare gli effetti delle scelte aziendali sul benessere organizzativo e sulle pari opportunità.
Nonostante l’azienda presenti il piano come un intervento volto alla “valorizzazione del personale” e al “miglioramento del benessere organizzativo”, i sindacati descrivono una realtà opposta: spostamenti forzati di personale esperto, allontanato dai propri contesti operativi consolidati; frammentazione dei team di lavoro e perdita di prossimità con i dirigenti delle professioni sanitarie; aumento degli spostamenti, dei tempi di viaggio e dei costi operativi; disagio diffuso e calo del benessere organizzativo. “Il provvedimento – si legge nella nota – rischia di indebolire il lavoro di squadra e la capacità di coordinamento, elementi essenziali per la qualità dei servizi e il raggiungimento degli obiettivi aziendali.” Le organizzazioni sindacali propongono di sospendere immediatamente l’attuazione del piano e avviare un confronto costruttivo per ridisegnare il progetto su basi condivise. Tra le proposte: valutare spazi più ampi e modulari, con soluzioni di coworking e smart working; riorganizzare le postazioni in modo ergonomico e funzionale; avvicinare il personale alla sede di effettiva operatività o di residenza, evitando inutili spostamenti; elaborare un vero “Piano di prossimità”, che garantisca il contatto costante tra dirigenti e professionisti e tuteli la continuità dei team di lavoro. Nel documento, firmato da Claudio Maggiore (CGIL FP), Emiliano Milani (CISL FP), Giancarlo Ferrara (UIL FPL), Giovanni Santucci (Nursind) e dalla RSU ASL Latina, i sindacati concludono con un appello al dialogo: “Una riorganizzazione efficace si costruisce con e per le persone, non contro di esse. Chiediamo un confronto immediato e costruttivo per individuare soluzioni che valorizzino realmente i professionisti, migliorino il benessere organizzativo e rendano più efficiente l’assetto complessivo”.