Rissa e colpo di pistola a Ferro di Cavallo, Lucidi si appella alle istituzioni

Le parole del sindaco: "Servono azioni concrete, un paese con un'estensione territoriale come quella di Sezze merita un’attenzione maggiore"

“Quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica è stato un vero e proprio trauma per la città, un episodio che ci deve far riflettere rispetto ad un problema, quello della sicurezza a Sezze, che questa amministrazione e il sottoscritto in primis non hanno mai tenuto in scarsa considerazione”. A sostenerlo in una nota è il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che interviene dopo l’episodio che ha causato il ferimento ad un piede di una ragazza di 20 anni, colpita da un proiettile vagante dopo una rissa tra stranieri nella centralissima Ferro di Cavallo. Il primo cittadino, tra i primi ad accorrere sul luogo dell’accaduto per accertarsi delle condizioni della giovane trasportata all’ospedale “Goretti” dove ha subito un intervento chirurgico per estrarre la pallottola, nella giornata di ieri ha assistito come.tutti i cittadini ad una sovraesposizione mediatica della città: “Vedere nuovamente Sezze sulle pagine nazionali e sui tg – ha spiegato Lucidi – è stato l’ennesimo schiaffo per una città che merita altro. Ma quella di sabato è anche l’occasione per tornare a ribadire con forza che come ente siamo impegnati quotidianamente con i problemi legati alla sicurezza. Che in città, a causa dell’estensione territoriale e della popolosità, ci siano problemi legati alla sicurezza è un fattore che nessuno di noi ha mai ridimensionato. Il problema della sicurezza c’è e come amministrazione stiamo mettendo in campo ogni azione volta ad arginarlo.

Abbiamo investito tanto negli impianti di videosorveglianza, siamo in contatto con le comunità straniere che si occupano dell’accoglienza e non abbiamo mai negato il problema o cercato, come spesso accaduto in passato, di mettere la polvere sotto al tappeto. Quindi – ha proseguito il sindaco di Sezze – non ci sto a subire attacchi da chi fino a poco tempo fa raccontava di una città modello per integrazione e, sostanzialmente, isola felice. Così come non accetto gli attacchi da parte di chi cavalca l’onda emotiva, mentre invece, probabilmente, potrebbe incidere diversamente se si considera chi occupa incarichi dove si può decidere la sorte del Paese”. Il primo cittadino, però, palesa anche le difficoltà oggettive di affrontare la situazione di petto: “Come Comune abbiamo pochissime opportunità di far valere le nostre esigenze sul fronte della sicurezza urbana, ma siamo consapevoli che in una provincia così vasta le forze a disposizione siano comunque esigue. Quella che non accettiamo, però, è la semplice presa d’atto di questi problemi. Servono soluzioni, perché l’episodio di sabato notte non si è trasformato in vera e propria tragedia solo per una circostanza fortuita, che la prossima volta potrebbe non ricapitare. Servono azioni concrete, servono militari e agenti, serve comprendere che un paese di 25mila anime e con un’estensione territoriale come quella di Sezze merita un’attenzione maggiore, una considerazione maggiore. Mi auguro e continuerò personalmente e come rappresentante di una comunità – ha concluso il primo cittadino di Sezze – a sollevare questioni agli organi preposti e a cercare di far comprendere a tutti che i problemi non si risolvono da soli, ma vanno affrontati con serietà e capacità”.

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