Tra i maggiori registi del ‘900, Pietro Germi ha raccontato la società italiana come pochi, dando lustro al cinema italiano in tutto il mondo. Dal neorealismo alla commedia, da “Il cammino della speranza” (Orso d’argento a Berlino) a “Il Ferroviere” (nastro d’argento), da “In nome della legge” (tre nastri d’argento) a “L’uomo di paglia” (due nastri d’argento) da “Divorzio all’italiana” (Oscar alla sceneggiatura) a “Sedotta e abbandonata” (David di Donatello come miglior regista), solo per citarne alcuni, i titoli dei suoi film sono entrati per sempre nell’immaginario collettivo e nel linguaggio comune. Intellettuale poliedrico e anticonformista, nato a Genova nel 1914 e scomparso a soli 60 anni nel 1974, i suoi capolavori oggi solo raramente vengono proiettati in tv mentre la critica sembra averlo dimenticato. Il centro “Lestrella Pop” per rendergli omaggio, ricordarlo e far conoscere alle giovani generazioni questo grande del cinema italiano e internazionale, proietterà il documentario “Pietro Germi. L’Italia sullo schermo” a lui dedicato dal regista Massimo Ferrari, coautrice Gaia Capurso, prodotto per Sky Cinema nel 2006 oggi irreperibile online e per la prima volta proiettato in una iniziativa pubblica.
Il documentario della durata di 52 minuti, oltre ad immagini storiche delle pellicole di Germi raccoglie le testimonianze di alcuni suoi estimatori quali Carlo Verdone, Lando Buzzanca, Claudia Cardinale, il critico Mario Sesti e altri suoi colleghi. Ferrari, latinense classe ‘76, ha all’attivo molte importanti collaborazioni con Sky, Rai e Cinecittà, i suoi ultimi due lavori “4 giorni per la libertà – Napoli 1943” (2023) e “Storia e leggenda di Mario Merola” (2024) sono andati in onda in prima serata su Rai 3, quest’ultimo recensito positivamente sui maggiori quotidiani nazionali. L’appuntamento presso Lestrella Pop in Largo Jacopo Peri 82, nel complesso del centro Lestrella del quartiere Q4 di Latina, è per oggi, venerdì 19 alle ore 18.00, introdurranno il documentario Dario Petti che modererà l’incontro e il regista Massimo Ferrari.