Sabaudia: Mario Vespasiani è una delle figure più interessanti del panorama culturale contemporaneo, tra i pochi artisti ad essere esposto prevalentemente nei musei (in questo periodo è possibile trovarlo al Galata Museo del Mare di Genova, al Museo del Mare e della Costa di Sabaudia e tra pochi giorni al Museo delle Genti di Pescara) e col nuovo progetto AbeceMario – Alfabeto Geografico non fa che sottolineare la capacità di indagare con successo più fronti, nel mettere in campo una fantasia che pare non avere limiti. Nel recente libro Diario di Bordo, ha sviluppato – quali inedite illustrazioni date da raffinatissimi disegni a china – delle lettere dell’alfabeto, tratteggiate come fossero delle mappe geografiche, che hanno preso la forma di carte da gioco, suddivise tra 26 lettere e 10 numeri. Numerosi disegni originali sono esposti fino al 25 maggio presso il Museo del Mare e della Costa di Sabaudia, insieme ad alcuni mazzi di carte di quell’alfabeto didattico di sua invenzione che è possibile sperimentare come un vero gioco che stimola attraverso l’arte, creatività e intuizione.
L’AbeceMario è nato per sensibilizzare l’immaginazione di chiunque, ma soprattutto dei bambini alle prese con lo sviluppo del linguaggio mentre si cimentano a formare le prime parole, ma si rivolge anche alla mente degli anziani, per tener vigile la soglia dell’attenzione, mediante un gioco che richiede velocità di pensiero e lucidità. Queste carte da gioco dal fine didattico sono parte del progetto Diario di Bordo, che oltre ad essere una mostra e un libro è anche una raccolta di canzoni che Mario Vespasiani ha composto con lo scopo di rendere attraverso rime e melodie, delle suggestioni che vanno oltre l’aspetto visivo delle sue opere, che si possono ascoltare sul suo canale YouTube. Diario di Bordo descrive in chiave poetica le recenti esperienze di vita quotidiana di Mario Vespasiani con la sua bimba a ridosso dei magnifici due anni, quando il linguaggio è un esperimento fonetico e la familiarità col suo corpo è progressiva. L’artista nei panni di un intrepido capitano si fa cantore di una realtà che diventa super, una surrealtà vissuta da due creature quasi extraterrestri, che provano a conoscersi, a dialogare nei modi più vari e tuttavia a capirsi. In ogni racconto attraverso un linguaggio contemporaneamente semplice e ricercato, tra riferimenti spontanei e colti, giocosi e mistici – emerge una ricchezza di contenuti di rara intensità emotiva e conferma il talento visionario di Vespasiani, capace questa volta di “dipingere” con le parole e attraverso le atmosfere ricercate dei suoni. Alle più semplici filastrocche si alternano scritti che si elevano come inni all’universo, quali segni di gratitudine per il dono della vita.