Le vicende giudiziarie continuano a concentrarsi sulla città di Aprilia, dove insieme a Latina, questa mattina si è svolta un’operazione congiunta delle forze dell’ordine che ha visto coinvolti i comandi territoriali dei Carabinieri delle zone interessate insieme al Centro Operativo della DIA di Roma.
L’operazione ha portato all’attuazione di otto misure di custodia cautelare, nello specifico sei trasferimenti in carcere e due agli arresti domiciliari, basate sulle indagini che hanno portato allo scioglimento del comune di Aprilia. I magistrati di riferimento, così come nella prima fase dell’indagine, sono i PM Luigia Spinelli e Francesco Cascini della distrettuale antimafia. I risultati di questa attività sono stati commentati attraverso una conferenza stampa da parte del tenente colonnello Paolo Guida, comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Aprilia e il tenente colonnello Ernesto Di Lorenzi del centro operativo della DIA di Roma.
L’indagine attiva tra il 2021 e il 2024 ha permesso di accertare la scoperta di elementi gravemente indiziari in ordine all’esistenza di una associazione per delinquere di tipo mafioso operante nel territorio di Aprilia e aree limitrofe, idonei a documentare:
la continuità dell’operatività criminale del sodalizio nei Comuni di Aprilia e Latina, sfociata nel rinvenimento di ordigni esplosivi collocati ai danni di una società impegnata nel settore dei trasporti;
la strutturata organizzazione interna per:
- l’occultamento dei profitti illeciti mediante l’utilizzo di terzi soggetti, fittiziamente intestatari di due società con sede a Latina ed Aprilia (attive nel settore della ristorazione e dei profilati plastici) di fatto nella disponibilità del clan e, oggi, sottoposte a sequestro preventivo ai fini della successiva confisca;
- l’utilizzo di parte dei profitti illeciti per il finanziamento del patrocinio legale dei sodali già raggiunti da provvedimenti giudiziari.
Nel corso delle perquisizioni di uno degli immobili di uno dei soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo è stato rinvenuto anche un bunker sotterraneo che con un cunicolo che permetteva una via di fuga per andare oltre la recinzione della casa. Questo a ulteriore riscontro di come la struttura e il loro vertice si organizzi già dalle costruzioni alla finalità ultima di sottrarsi dai provvedimenti dell’attività giudiziaria.


