“Patti di collaborazione fermi”, il duro attacco di Lbc

"Dopo ulteriori due mesi i Patti di collaborazione ancora non partono in città e chi interviene lo fa praticamente a suo rischio e pericolo

“La delibera del consiglio comunale per la modifica del regolamento, per rendere obbligatoria da parte del Comune di Latina la stipula dell’assicurazione (nonostante il regolamento nazionale già lo prevedeva), risale allo scorso febbraio. Dopo ulteriori due mesi di inerzia i Patti di collaborazione ancora non partono in città e chi interviene lo fa praticamente a suo rischio e pericolo, cittadini che si prendono la briga, in modo volontario e gratuito, di tagliare l’erba e curare il nostro verde pubblico”. A sollevare il problema dei Patti di collaborazione che non partono è ancora una volta Lbc, per voce dei consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton.

“Ufficialmente i Patti sono ancora fermi. Solo una settimana fa sull’albo pretorio è stato pubblicato un avviso per creare un elenco di pattisti propedeutico a stipulare l’assicurazione per i volontari, ma abbiamo anche appreso che i vari settori del Comune non si parlano – spiegano i consiglieri del gruppo –  Sappiamo infatti di alcuni volontari, titolari tra l’altro di un patto di collaborazione già attivo che viene rinnovato ogni anno, che si sono recati in Comune presso l’ufficio Ambiente per chiedere l’autorizzazione allo sfalcio dell’erba, ai quali è stato risposto che ci vorrà molto tempo per prendere in mano tutti i patti e aggiornarli e per inviare una lettera per la stipula dell’assicurazione, senza avvisarli che era già stato pubblicato l’avviso per l’iscrizione negli elenchi dell’albo dei volontari. Oltre al danno, inoltre, c’è la beffa. Nel modulo prestampato del Comune e messo a disposizione dei cittadini interessati ai Patti di collaborazione, laddove dovrebbero essere indicati data e numero della determinazione dirigenziale compaiono solo alcune X. Inoltre, a peggiorare ancora il quadro, si segnalano problemi e disguidi al protocollo del Comune che non accetta più istanze brevi manu. I cittadini dovranno dunque recarsi direttamente negli uffici per consegnare il modulo, perché anche l’invio tramite pec, come ci viene raccontato, allo stato attuale, sta dando grossi problemi nella ricezione. Siamo all’assurdo, nel Comune di Latina, non è più garanzia ufficiale di comunicazione inoltrata inviare una pec. Insomma, un pasticcio dopo l’altro”.

“La sensazione – aggiungono – è che la mano destra, nello specifico l’ufficio Patrimonio che ha in carico la gestione dei patti, non sappia cosa fa la mano sinistra, cioè l’ufficio Ambiente a cui fa riferimento la cura del verde di cui di solito si occupano i volontari. Dunque, se da una parte l’amministrazione comunale e l’assessora Nasti, anche in una commissione Trasparenza convocata sull’argomento a luglio di un anno fa, annunciano di avere a cuore i patti di collaborazione e di voler velocizzare tutte le pratiche, dall’altra c’è una realtà ben diversa. Ed è un pasticcio. Questi strumenti sono a tutti gli effetti fermi, perfino i Patti che sembravano in procinto di essere avviati la scorsa estate, come quelli dei borghi. Intanto, l’erba è altissima, i cittadini attendono nella confusione senza sapere a chi devono rivolgersi, la manutenzione delle aree verdi è assente e continua a mancare, oltre a un assessorato di riferimento, anche un coordinamento tra gli uffici dell’ente. La sensazione ormai chiara è che l’amministrazione non abbia in realtà alcun interesse a far ripartire i Patti e a gestirli e stia invece affossando le politiche partecipative che a fatica erano state costruite in questa città”.

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