Ora solare, da stanotte lancette indietro di un’ora: polemiche sulla proposta di abolizione

Quest’anno le voci contrarie al passaggio all'ora solare erano molte, soprattutto per ottimizzare il consumo dell'energia elettrica

Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2022, entrerà in vigore l’ora solare: stanotte bisognerà, quindi, mettere indietro di un’ora le lancette. L’ora cambierà esattamente alle 3.00 di mattina, che torneranno ad essere le 2.00.

Questo weekend, dunque, dormiremo un’ora in più ma, da domani, avremo un’ora di luce in meno il pomeriggio e le giornate saranno più corte. L’ora solare resterà attiva fino al 26 marzo 2023, quando tornerà l’ora legale e risposteremo le lancette un’ora in avanti. Con l’ora solare, acquisteremo un’ora in più di luce la mattina, per perderla, però, il pomeriggio. Le giornate si faranno sempre più corte, fino ad arrivare al loro “minimo”, il 21 dicembre 2022, il giorno del solstizio d’inverno.

La proposta di abolizione

Anche quest’anno, era stata proposta l’abolizione dell’ora solare per mantenere quella legale per tutto l’anno. 265.000 le firme raccolte dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit in poche settimane con la petizione per la proroga del cambio dell’ora, almeno fino al 30 novembre. La proposta, però, non è stata accettata. “Siamo oramai a numeri da proposte di Referendum Popolare – spiegano il presidente Sima, Alessandro Miani, e il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – A questo punto non escludiamo di percorrere formalmente questa strada, dato che è stata appena varata la piattaforma digitale per la sottoscrizione dei Referendum abrogativi dal Governo Draghi, rimasto negli ultimi mesi del suo mandato impermeabile alla richiesta di popolo”.

Poi la richiesta dei presidenti delle due associazioni alla premier Giorgia Meloni per: “Trovare il modo di congelare per un mese il passaggio all’ora solare, previsto per il 30 ottobre, dando così modo al gestore della rete elettrica di verificare sul campo il reale risparmio ottenibile in termini economici e ambientali. Sima e Consumerismo No Profit hanno dato voce agli italiani, fornendo elementi scientifici per una completa valutazione dell’impatto di questa misura – peraltro già attuata durante i periodi bellici e di crisi energetica – che risulta semplice, a costo zero e in grado di contribuire al superamento del difficile momento economico che il Paese si appresta ad attraversare” precisano Miani e Gabriele.

“Oltre al risparmio energetico, che col crescere dei prezzi del gas è passato da stime di 500 milioni l’anno basati sui dati Terna a oltre 2 miliardi e mezzo di euro per il solo 2023 si aggiungerebbe un taglio di emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di Co2, equivalenti a quella assorbita piantando 2 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria”. – Concludono.

Nonostante quello attuale sia un sistema che scandisce le nostre vite dagli anni Sessanta, quest’anno le voci contrarie erano molte, soprattutto per poter consumare meno energia alla luce del periodo storico che stiamo vivendo. Mantenere l’ora legale tutto l’anno, infatti, taglierebbe fortemente i consumi di energia. Soprattutto perché, alle 5 di pomeriggio, l’Italia produttiva è ancora al lavoro e, con l’ora solare, si è costretti ad utilizzare la luce artificiale.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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