Olio, Gambero Rosso premia la Dop pontina presidio Slow Food che recupera gli uliveti abbandonati

Per il secondo anno consecutivo la Dop Colline Pontine Agresti 1902 ottiene le Tre Foglie della Guida Oli 2024

Il Gambero Rosso premia per il secondo anno consecutivo con il massimo punteggio, le Tre Foglie della Guida Oli 2024, la Dop Colline Pontine Agresti 1902. L’olio extravergine premiato è prodotto da sole olive Itrana in purezza provenienti da oliveti, convertiti al biologico, riconosciuti come “Presidio Slow Food Olivi Secolari”, su terrazzamenti in alta collina recuperati dopo anni di abbandono nei territori di Itri e Sonnino.

“In Italia solo negli ultimi 3 anni – spiega Francesco Agresti, titolare della società agricola Agresti 1902 – sono stati abbandonati 6 mila ettari di oliveti, la quasi totalità in aree interne collinari. L’abbandono è un fenomeno che interessa anche la nostra provincia: negli ultimi 30 anni le superfici coltivate a oliveto si sono ridotte di oltre 2.000 ettari, nonostante l’Itrana sia, secondo il New York International Olive Oil Competition, tra le prime tre cultivar più apprezzate al mondo e una delle tre cultivar ad avere la doppia Dop, sia per l’olio che per le olive”. L’abbandono ha ricadute economiche ambientali e sociali, porta con sé perdita di biodiversità, erosione del suolo, danni paesaggistici e idrogeologici. Danni che diventano ancora più rilevanti se a essere lasciati al loro destino sono terreni terrazzati delimitati da muretti a secco, i quali, senza manutenzione, finiscono per perdere il loro potere contenitivo.

“Sette anni fa – prosegue Agresti – abbiamo iniziato a recuperare oliveti in alta collina su terreni terrazzati abbandonati, convertendoli al biologico, nei territori più impervi dell’areale della Dop Colline Pontine. L’asperità dei terreni ci obbliga a svolgere manualmente tutte le attività colturali. Gestiamo gli uliveti con tecniche agronomiche conservative che generano un impatto ambientale positivo”. L’olio prodotto in alta quota sulle colline pontine, su terreni calcarei a prevalente esposizione sud ovest verso il Tirreno, ha caratteristiche organolettiche e nutraceutiche in grado di conquistare il naso e il gusto dei consumatori più esigenti disposti a pagare anche oltre 40 euro al litro. ONegli ultimi 3 anni gli oli Itrana in purezza Agresti 1902, provenienti da oliveti recuperati dall’abbandono, hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo, da Tokyo a New York, passando per Dubai. Il 60% della produzione viene esportata.

“Le difficoltà nel coltivare i nostri oliveti in alta quota – conclude Agresti – sono compensate dalla qualità dell’olio che ha una più alta concentrazione di vitamina E e antiossidanti utili a rallentare l’invecchiamento cellulare e nella prevenzione di malattie degenerative, tumori a seno, intestino e prostata. Il riconoscimento conferma la bontà del nostro progetto, compensa i sacrifici che la gestione di oliveti terrazzati inevitabilmente comporta e ci incoraggia ad andare avanti”.

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