Nuovi edifici senza adeguare i servizi: l’attacco di Cittadinanza Attiva e Sermoneta Protagonista

"Nessun “Piano di adeguamento dei Servizi” e nessuna richiesta di compartecipazione ai privati per interventi di mitigazione ambientale"

In questi 5 anni l’attuale Amministrazione comunale ha approvato nuovi interventi edilizi, andando ben oltre le previsioni del PRG, soprattutto nell’area di Carrara-Pontenuovo, per circa 100 mila metri cubi. Questo significa nuove abitazioni e centinaia, migliaia di nuovi residenti.

  • Area ex Mistral (da sola 54 mila metri cubi da edificare), con la approvazione della maggioranza (compresi l’attuale presidenza del consiglio comunale e l’allora assessore all’urbanistica) e dei consiglieri di “opposizione” (Torelli e Centra);
  • Le aree limitrofe al semaforo di via Le Pastine e quella confinante con via Carrara.

A fronte di questo ulteriore aumento di popolazione, la Amministrazione Comunale, compreso l’ultimo Consiglio Comunale del 27 novembre scorso (con il voto della maggioranza tutta, Di Lenola compreso e dei due consiglieri Torelli e Centra) continua a non voler prendere atto della necessità di “Programmare” un adeguamento dei servizi, prima di dare l’ok definitivo agli interventi (Reti idriche e fognarie, depurazione, viabilità e piano parcheggi e percorsi pedonali, strutture sociali, sanitarie e civili, scuole, l’adeguamento del sottopasso ferroviario di via Carrara, l’adeguamento dei servizi legati allo Scalo FS).

Nessun “Piano di adeguamento dei Servizi” e nessuna richiesta di compartecipazione ai privati per interventi di mitigazione ambientale, co-partecipazione alla realizzazione di servizi (come avvenuto in passato, per esempio, con il Centro Civico). Prevista unicamente la cessione delle aree a verde e quelle destinate ai parcheggi, che vengono fatti passare per una concessione ma che nella realtà sono dovuti per legge. Occorre ben altro.

Mentre avviene tutto questo, Piazza Lunga, Doganella di Ninfa, Tufette, Monticchio, i nuclei individuati nel territorio, attendono di conoscere il loro futuro.

Noi siamo per lo sviluppo dell’economia, anche da parte dei privati. Ma se a generare ricchezza è il Comune (con l’urbanistica), ci deve essere un ritorno a favore dei cittadini, della Comunità. Quindi una pianificazione che tuteli il territorio, una programmazione dell’aumento della popolazione, la tutela dei Nuclei urbani esistenti che attendono da anni, nuovi servizi (scuole, centri sociali, sanitari e civici etc.).

Insomma, i “Servizi per una Città” e non Borgate che subiscono un incremento edilizio senza una visione legata ai bisogni dei cittadini, delle famiglie, dei giovani, ad un “futuro condiviso”.

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