Mozione su Emergency bocciata in consiglio, la nota di Valeria Campagna

La capogruppo dem: "Avevo sperato davvero che su un tema come la pace si potesse convergere, al di là delle appartenenze politiche"

«Provo imbarazzo e grande rammarico per la decisione della maggioranza guidata dalla Sindaca Celentano di bocciare la mozione presentata a favore della campagna R1PUD1A di Emergency. Avevo sperato davvero che su un tema come la pace si potesse convergere, al di là delle appartenenze politiche. Così non è stato». Così Valeria Campagna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale a Latina, commenta l’esito del voto sulla mozione con cui si chiedeva al Comune di aderire alla campagna nazionale promossa da Emergency, esponendo uno striscione con la scritta “Questo Comune R1PUD1A la guerra” e  promuovendo iniziative di sensibilizzazione sui valori della pace e dei diritti umani. «Già a gennaio – spiega Campagna – prima di presentare ufficialmente il testo, avevo contattato tutti i capigruppo della maggioranza per proporre una firma condivisa. Nessun simbolo di partito, nessuna bandiera ideologica: solo il nome di Emergency e la forza di un principio che dovrebbe unire tutte e tutti, quello sancito  dall’articolo 11 della nostra Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra”. Mi è stato risposto che era una crociata politica di partito. Ma questa non era una battaglia del PD: era una mozione di Emergency».

Durante la seduta consiliare, la mozione è stata respinta dai voti contrari della maggioranza, mentre solo il consigliere Catani ha scelto l’astensione. «Ringrazio il gruppo territoriale di Emergency per il lavoro costante che svolge sul nostro territorio e per averci proposto questo testo – prosegue Campagna –. Non era un atto di propaganda, come qualcuno ha sostenuto. Esporre quello striscione sul Palazzo Comunale non era un vezzo, ma un gesto simbolico e istituzionale: il Comune è uno spazio pubblico che rappresenta l’intera comunità, e riaffermare da lì il ripudio della guerra significa riconoscere la centralità dei valori costituzionali che ci uniscono». Campagna si rivolge poi direttamente alla Sindaca Matilde Celentano: «Trovo grave che una maggioranza guidata da una professionista della sanità – una dottoressa! – scelga di voltare le spalle a un’organizzazione come Emergency, che da trent’anni garantisce cure gratuite nei contesti di guerra e povertà. Ancora più grave è che la Sindaca abbia scelto di non essere presente in Aula al momento del voto, nonostante la mia esplicita richiesta. Non so se si sia trattato di imbarazzo, ma  certamente è stata una fuga dalle proprie responsabilità».

Nel suo intervento in Aula, Campagna ha ricordato che «la pace non è un lusso, ma un diritto. E che il verbo ripudiare – scelto con lucidità dai Padri e dalle Madri costituenti – significa respingere senza appello ogni forma di guerra. Il 90% delle vittime dei conflitti oggi sono civili. In questo tempo, in cui infuriano conflitti in Ucraina, in Palestina e altrove, aderire a un messaggio di pace è un dovere morale e civico. Molti Comuni in Italia lo stanno facendo e nella nostra provincia lo hanno fatto già i Comuni di Norma, Sermoneta, Bassiano, Rocca Massima. Latina ha scelto di no. Ed è un’occasione che la città perde». Campagna conclude con un messaggio di speranza: «Cito le parole di Teresa Sarti Strada: “Se ognuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremmo a vivere in un mondo migliore senza neanche accorgercene”. Oggi la maggioranza ha scelto di non fare il proprio. Ma io continuerò a battermi, in Consiglio e fuori, perché Latina possa essere città di pace, di diritti e di speranza».

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