Mediazione Sociale, giovedì un nuovo workshop del progetto

Il linguaggio della danza è il medium scelto per permettere a donne di diversa provenienza di interagire e connettersi culturalmente

Giovedì 15 giugno presso la Casa di Quartiere Ex-T di Latina in Viale XVIII Dicembre 124 si terrà il nuovo workshop del progetto “Mediazione Sociale Latina – Recupero Urbano Integrato”, promosso dal Comune di Latina, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del bando delle periferie e gestito dalla Cooperativa sociale Il Quadrifoglio.

L’iniziativa, dal titolo “Intersection Dance – La danza come linguaggio della resistenza”, parte da una riflessione sulle situazioni che tutte le donne, al di là delle differenze di nazionalità e status giuridico, condividono quotidianamente nel mondo del lavoro e nella società. 

“Il titolo dell’iniziativa – dichiara Marianna Frattarelli, referente di Mediazione Sociale – prende in prestito il concetto di intersezionalità per definire un universo femminile complesso perché la condizione di donna incrocia quella di straniera. Talvolta sono mamme, ma sono anche lavoratrici. Disparità nel carico di lavoro familiare, disparità nelle retribuzioni e nelle mansioni, a rischio di molestie e violenza non solo nei contesti di guerra o di marginalità. Il linguaggio non verbale della danza è il medium scelto per permettere a donne di diversa provenienza di interagire e connettersi culturalmente. Il tema della femminilità viene così alleggerito di ogni portato retorico e didascalico. Attraverso l’espressività del gesto che accompagna il racconto che ognuna fa di sé, è possibile creare una coreografia danzata.  L’obiettivo del laboratorio è il costruire una comunità femminile, per quanto temporanea, intima, fluida, variegata e inaspettata come le comunità che nascono, o dovrebbero nascere, per resistere nel contesto di guerra“.

È necessario, quindi, che la comunità si impegni e lavori per offrire un sostegno alla vita delle donne continuamente in bilico tra vita privata e vita professionale, portando avanti nel contempo una resistenza culturale ad ogni forma di discriminazione per liberare le loro risorse in favore della costruzione di una comunità più inclusiva e democratica.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Flai Cgil Frosinone Latina, si aprirà alle ore 17 con le testimonianze di diverse donne, alcune delle quali si soffermeranno sulle drammatiche situazioni causate dalle guerre.  «Le donne in guerra sono un “pezzo” in più da conquistare. – dichiara Olena Danko, mediatrice interculturale – Lo abbiamo visto in Siria, Yemen, Birmania, Nigeria, Congo, Afganistan. Oggi le vittime che vediamo più da vicino sono le donne che arrivano dall’Ucraina, in fuga da sole, già vittime di offerte di alloggi gratuiti o lavoro in cambio di favori sessuali. Succede in Polonia, in Romania e in Italia. E’ così che la guerra e i conflitti colpiscono le donne rendendole ancora più vulnerabili. Solo includendole a tutti i livelli della comunità, riusciremo a garantire che i loro bisogni siano accolti, sostenuti e considerati prioritari. Solo così i diritti delle donne saranno rispettati, protetti e garantiti». 

Dopo le testimonianze, inizierà il workshop di danza performativa a cura di Modulo Centro Studio Danza e Marianna Frattarelli. L’iniziativa si chiuderà alle ore 19 con un aperitivo.

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